Eventi e commenti: Quella linea invisibile tra storia e attualità
(Di Fabio Dal Cin) Sono giorni di crisi, di apprensione da parte della comunità internazionale, ma soprattutto, sono settimane di sofferenza per la popolazione civile ucraina.
Oggi, 11 marzo, si possono ricordare eventi che, in parte, dimostrano che la storia è un insieme di eventi tra loro correlati.
Ricordiamo infatti l'indipendenza della Lituania dall’Unione Sovietica: era l’11 marzo del 1990 quando venne ripristinato lo stato indipendente lituano dopo l’occupazione dell’armata rossa. Gli storici concordano sul fatto che la Lituania moderna, come la conosciamo oggi, segna un enorme successo di un paese meraviglioso perfettamente integrato in Europa e nel mondo.
La Lituania è membro dell’Unione Europea dal primo maggio 2004 e della NATO dal 29 marzo 2004, è inoltre membro del Consiglio d’Europa dal 14 maggio 1993. In particolare, la politica estera vede i rapporti con l’alleanza atlantica in primo piano rispetto alla UE e con la denuncia della Russia che in Ucraina, Crimea, Georgia e Moldova ha rotto gli equilibri di convivenza pacifica europea.
In occasione dell'11 marzo, giorno dell'indipendenza della Lituania, per storia e vicinanza geografica alla Russia, e per mutua comprensione tra i popoli del Baltico e l'Ucraina di fronte alla tragedia della guerra, il Teatro nazionale di Vilnius ha organizzato un concerto di solidarietà per riunire musicisti dei due paesi.
Queste settimane di crisi sono anche segnate dalle preoccupazioni per le centrali nucleari ucraine occupate dall’esercito russo. Proprio oggi, il Giappone commemora l'undicesimo anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima, avvenuta nel nordest del Paese l'11 marzo 2011: il terremoto di magnitudo 9, il successivo tsunami e la dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare, una serie concatenata di eventi che hanno causato la morte di oltre 15.000 persone.
Lo smantellamento dei tre reattori nucleari da parte del gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), va avanti con considerevoli ritardi e secondo le ultime stime l'operazione sarà terminata non prima del 2041.
L'11 marzo 1985, infine, Gorbačëv, padre della perestrojka, diviene Segretario generale del Comitato centrale del partito comunista sovietico. Si dimetterà da Presidente dell'Urss il 25 dicembre 1991.
Occupazioni di Paesi sovrani, i pericoli delle centrali nucleari e uomini che hanno cambiato il corso della storia, sembrano caratterizzare prepotentemente i giorni nostri, a testimonianza del fatto che la storia è composta da cicli che, con protagonisti diversi, tendono a ripetersi.