Taranto, ‘I Volti dell’Anima’: mostra personale di Maria Luisa Barbuti
Sabato 4 maggio alle ore 18.00, presso la Galleria Comunale – Castello Aragosese sarà inaugurata la mostra di pittura “I Volti dell’Anima”, dell’artista Maria Luisa Barbuti durante la quale interverrà la Cav. Prof.ssa Carmen Galluzzo Motolese, Presidente Club per l’Unesco di Taranto e Ass. Marco Motolese.
La mostra ha come tema comune il ritratto e si incentra sul pathos dell'anima che si svela attraverso l'espressione dei volti tra fisicità e immaterialità - poiché l'uomo contiene in sé le componenti di corpo e anima, di concreto e astratto. In tal senso Maria, Madre di Gesù, ne diventa tema centrale ed emblema.
Il genere è figurativo e trae ispirazione dalle opere della tradizione del Sacro, coniugate con la sensibilità e creatività dell'artista che ne rinnova e ne tramanda il contenuto. È così che sul volto di Maria si leggono sentimenti di amore e tenerezza, di sofferenza e dolcezza, di fermezza e giustizia, di consolazione e trionfo, di immanente e trascendente.
Nell’immaginare la mostra, la pittrice ha pensato, in primis, al femminile, alla donna e nel femminile ha brillato lo sguardo di Maria, la Madre di Gesù e di tutti gli uomini. Il tema sacro della Madonna diventa universale, antico e moderno. Disegnare Madonne e riproporre le espressioni dei loro mutevoli volti e delle loro mutevoli pose, significa cercare ed offrire la capacità di contemplazione che trascende il quotidiano vivere; significa cercare e trasmettere spiritualità, contro usuali desideri di semplice materialismo.
Il percorso iconografico dell'esposizione arresta frammenti emozionali del tempo di Maria con: "Virgo Lactans", "Mater cum puer", "Mater in gaudio", "Mater Dolorosa", fino all'Immacolata che scende sulla terra per sconfiggere il male, per poi risalire ed essere incoronata Regina Coeli. La Madonna diventa emblema di Creatura umana e divina. Umana come Madre di Gesù, soave e amorevole, sofferta e drammatica. Divina come Regina del mondo, quando sale nel Regno dei Cieli al cospetto dell' Altissimo.
L'artista, con un lavoro certosino, ricco di dettagli e sfumature, recupera la lentezza. Ed è proprio la lentezza, che la induce ad un’attenta osservazione e all'immedesimazione nel modello a cui si ispira. Prendendo intenzionalmente la distanza dallo strabiliante potere del digitale, recupera quel moto dell’anima che si trasferisce nel gesto e dal gesto sulla carta o sulla tela.
Le opere sono realizzate a mano libera, secondo le tradizionali tecniche del disegno e della pittura e la mostra comprende anche una serie di disegni a grafite e sanguigna. La tecnica a pastello e mista con oro e pietre si avvale del tradizionale uso degli strumenti del disegno e della pittura, cercando la preziosità e la raffinatezza di linee e colori, mentre nei disegni a grafite e sanguigna, che arricchiscono l'esposizione, domina la linea, delicata e flessuosa propria dello strumento.