Natale: Casa, ristorante o bar? Tarantini non rinunciano al buon cibo

CRONACA
20.12.2022 19:10

Natale, tempo di consumi e acquisti alimentari più elevati per pranzi e cene in casa e al ristorante. I problemi della filiera produttiva, alle prese con l’esplosione dei costi dell’energia e delle materie prime, hanno determinato, già a partire da ottobre, un rincaro dei prezzi e conseguentemente una contrazione dei consumi, anche se a Natale vi è maggiore propensione a riempire il carello della spesa, cedendo agli acquisti di prodotti alimentari più pregiati (vini, formaggi, carni, pesce e frutti di mare) da portare sulla tavola della festa.

Nel tarantino, in particolare, per la cena della vigilia di Natale è d’obbligo per molte famiglie il passaggio in pescheria per l’acquisto di pesce e frutti di mare locali, come conferma Luciano Carriero, presidente della categoria del commercio al dettaglio di prodotti ittici di Confcommercio: “Abbiamo molte ordinazioni di pesce (orate, spigole, dentici) da un paio di chili, soprattutto per la cena del 24. I prezzi sono di poco aumentati e tutto sommato non sono molto distanti dal 2021. Per la festa del Natale, le famiglie sono più disposte a spendere perché desiderano acquistare prodotti di qualità e soprattutto locali. Naturalmente, molto richiesti crudo e frutti di mare: abbiamo le cozze nere tarantine, saporite nonostante sia in inverno”.

E a proposito di cozze tarantine, ricordiamo come il 2022 sia stato un anno speciale per la mitilicoltura jonica, contrassegnato dall’acquisizione del marchio Slow Food e recentemente dalla ordinanza del Comune di Taranto che vieta la immersione nelle acque del Mar Piccolo del prodotto non locale. Se il pesce trionfa nei pranzi e nelle cene per i menù di Natale e di fine anno nelle case delle famiglie più ancorate alla tradizione locale, al ristorante la scelta è ricca e variegata e i menù propositi rispondono alle varie fasce di gusto e prezzo  ed alle più disparate  tendenze enogastronomiche.

“Il prezzo per il pranzo di Natale al ristorante varia tra i 45 ed i 65 euro, a Capodanno si aggira attorno alle 100 euro - spiega il presidente provinciale di Fipe Ristoranti, Antonio Salamina -. In generale, già a partire da dicembre nei ristoranti di Taranto e della provincia si registra maggior movimento: cene e pranzi di lavoro di fine anno, feste di auguri tra amici e, soprattutto, la voglia di concedersi un momento di leggerezza. Con l’arrivo per le festività dei figli fuori sede, le famiglie si concederanno più incontri al ristorante almeno sino alla prima settimana di gennaio. Gli aumenti? E’ inevitabile che i prezzi della ristorazione siano aumentati, i clienti lo sanno, ma comprendono - conclude Salamina -. Semmai si esce qualche  volta di meno, ma al ristorante non si rinuncia”.

La sosta al bar, tanto amato dagli Italiani, è d’obbligo non solo per la classica colazione. “C’è molto movimento - conferma Paolo Barivelo, presidente provinciale di Fipe Bar -. Tanta gente per strada, grazie anche alle numerose iniziative organizzate un po’ ovunque. A Taranto, i luoghi di aggregazione e le vie del commercio sono piene di gente in giro per gli acquisti, ma anche per godere del clima di festa che si respira, e la sosta al bar per una buona colazione, per uno spuntino veloce, per un aperitivo fa parte del rito del passeggio. Stiamo lavorando bene malgrado il periodo non sia dei più rosei e le difficoltà non manchino. Per ora il pubblico che frequenta i nostri bar e pub è fatto soprattutto di lavoratori e nei festivi famiglie e gente che fa shopping. Nei giorni prossimi avremo l’arrivo dei giovani che vivono fuori, e dal 23 sino al 6 gennaio al banco e ai tavolini l’atmosfera si farà più elettrizzante con i cocktail e gli happy hour“. (Comunicato stampa)

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