Ambiente: Importanti novità nella lotta all'inquinamento da plastica
(Di Fabio Dal Cin) L’ambiente svolge tre funzioni generali per “noi abitanti” e le altre specie, ma un uso eccessivo e l’abuso possono creare grandi problemi ambientali. In primo luogo, l’ambiente è una specie di “deposito di forniture”, poi “deposito di scarico” ed infine” habitat” in cui viviamo. È evidente che viviamo in un’epoca in cui stiamo superando la capacità di carico del pianeta. In quest’ottica, una prima fondamentale sfida è rappresentata dal contrasto all’inquinamento da plastica.
Nei giorni scorsi, i capi di Stato, i ministri dell'ambiente e i rappresentanti di 175 nazioni hanno approvato all'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEA-5) riunita a Nairobi, una risoluzione che porterà Trattato internazionale legalmente vincolante entro il 2024 per ridurre gli effetti nocivi dei polimeri plastici sul pianeta e sulla salute umana. La risoluzione affronta l'intero ciclo di vita della plastica, lungo tutta la filiera, dalla produzione, alla progettazione fino al corretto smaltimento.
La produzione di plastica è aumentata da 2 milioni di tonnellate nel 1950 a 348 milioni di tonnellate nel 2017, e si prevede che raddoppierà entro il 2040. Un fiume di materia che finisce per la gran parte nei corsi d’acqua e negli oceani: si calcola infatti che l’impatto è equivalente a quello di un camion di rifiuti che ogni minuto riversi l'intero carico nei mari. Degli 11 milioni di tonnellate prodotti ogni anno, fino a 2,7 milioni di tonnellate provengono dai fiumi. I dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) indicano che nel mondo solo il 9% della plastica viene riciclato, il resto finisce in inceneritori, in discariche autorizzate, bruciato a cielo aperto, abbandonato nell’ambiente, soprattutto nei Paesi più poveri.
"È incoraggiante vedere la comunità globale riunirsi in questo momento di crisi. Da quando la strategia europea per la plastica è stata presentata nel 2018, l'Unione europea è stata una forza trainante per affrontare l'inquinamento da plastica. Siamo determinati a continuare a spingere per un'azione globale ambiziosa, poiché la lotta contro le crisi del clima e della biodiversità deve coinvolgerci tutti". Così il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, commentando il via libera all'intesa. “Oggi si registra il trionfo del pianeta sulla plastica monouso”, ha detto Inger Andersen, direttrice esecutiva dell'Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) a margine della firma dell'accordo.
La plastica è la frazione più grande, più dannosa e più persistente dei rifiuti marini: rappresenta almeno l'85% dei rifiuti marini totali. È in grado di modificare le comunità pelagiche e bentoniche e si è dimostrato che possa essere vettore di importanti patologie attraverso gli oceani, colpendo le comunità marine anche a migliaia di chilometri di distanza. Non solo ambienti marini, l'esposizione alla plastica può danneggiare la salute umana, incidendo potenzialmente sulla fertilità, sull'attività ormonale, mentre la combustione all'aperto contribuisce alla produzione di sostanze tossiche, come la diossina. Il pensiero va alle (oramai) tante isole di plastica distribuite negli oceani, tra cui la South Pacific Garbage Patch, un’isola di plastica grande 8 volte l’Italia.
Queste isole di spazzatura sono generate da attività umana: le grandi industrie che scaricano i rifiuti in mare, le navi da pesca, navi porta-container, piattaforme petrolifere. Per non parlare di chi getta i rifiuti in spiaggia o in città. Si stima che l’80% della plastica provenga da fonti terrestri. La nostra, è una “casa comune”, che ognuno faccia la sua parte!