Corruzione elettorale: ‘Il ‘sistema’ che mina la democrazia italiana’
Lo dichiarano Walter Musillo, Francesco Cosa e Cosimo Festinante di Svolta Liberale per Taranto
“Le recenti vicende legate al possibile voto di scambio avvenuto a Bari e Torino gettano una luce inquietante sul sistema democratico delle elezioni italiane. Se confermate, queste accuse rivelano quanto il malaffare e la criminalità siano profondamente radicati nel sistema politico delle grandi città del Paese”, scrivono in una nota Walter Musillo, Francesco Cosa e Cosimo Festinante di Svolta Liberale per Taranto.
“La corruzione elettorale e il voto di scambio emersi rappresentano solo la punta di un iceberg ben più grande, dimostrando che il sistema è stato solo superficialmente scoperchiato. L'acquisto diretto del voto con pochi euro è solo una manifestazione evidente di un problema più profondo”, aggiungono.
“Durante la recente campagna elettorale, abbiamo denunciato pubblicamente il "Sistema" in ogni piazza della città di Taranto e anche dall'opposizione del Consiglio Comunale. Abbiamo evidenziato come si sia costruito un "consenso" basato su favoritismi, assunzioni e manipolazioni delle graduatorie comunali. Abbiamo condannato le nomine commissariali in aziende, lo sperpero di denaro pubblico per iniziative inutili e gli ingiustificati compensi per alcuni ruoli politici”, sottolineano.
Se la distribuzione di banconote costituisce un reato, ci chiediamo cosa siano allora la concessione di incarichi, il finanziamento di associazioni e la promozione di progetti discutibili. Riteniamo che oltre alla compravendita del "consenso" vi sia un sistema ancora più subdolo che non esiteremo mai a denunciare. Il "Sistema", che ha preso il sopravvento nella città di Taranto e in questa regione da troppo tempo, ha distorto il corso democratico e alterato la storia dei nostri tempi”, concludono Walter Musillo, Francesco Cosa e Cosimo Festinante di Svolta Liberale per Taranto.