San Giorgio Jonico pazza di gioia per il suo Gregucci
Un pezzo di Taranto continua a meravigliare in Coppa Italia. Adamo Gregucci e il suo Alessandria battono a domicilio lo Spezia approdando alla semifinale della Coppa Nazionale dove, la prossima settimana, affronteranno nel turno di andata il Milan. Era dal 1984 che una squadra di terza serie (allora Serie C oggi Lega Pro) non arrivava così lontano; a distanza di 32 anni l'Alessandria (seconda nel girone A della Lega Pro) ripercorre le gesta del Bari e sogna in grande. Ma il suo allenatore non si scompone e, visibilmente emozionato e ben conscio dell'impresa fin qui compiuta, a caldo ai microfoni Rai dice che "i complimenti vanno ai ragazzi che hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo. Eravamo sotto di un gol, ma siamo riusciti a ribaltare il risultato. Una squadra di terza serie che arriva in semifinale della Coppa Nazionale è davvero un grande risultato: è inutile negarlo, per me è stata una serata meravigliosa". Dopo aver battuto, tutte in trasferta e nell'ordine Palermo, Genoa e Spezia adesso tocca recarsi a San Siro e battere il Milan. "Giocare a San Siro - dice e sorride - è cosa ben diversa. Bisogna tenere un profilo basso e io sono abituato ad andare con le scarpe di ghisa". Poi gli si chiede a chi vuole dedicare la vittoria e dice che "ormai da un pò di tempo si sono spenti i riflettori e io vorrei riaccenderli ritornando su un evento che ha segnato la giornata peggiore della mia carriera sportiva. La vittoria la dedico a Piermario Morosini". L'impresa compiuta dall'Alessandria mette in evidenza come nelle categorie inferiori ci siano tanti calciatori con grandi qualità, ma che non riescono a compiere il salto di categoria o ad arrivare in Serie A. "Bisogna sognare - chiude Gregucci - e lavorare sempre con molta professionalità. Io sono nato a San Giorgio Jonico e mi sono ritrovato a giocare all'Olimpico per difendere i colori della Lazio affrontando tanti Palloni d'oro e mi sono sempre misurato con i più forti attaccanti al mondo. Quando ero piccolo sognavo di giocare contro Maradona, ci sono riuscito. Ma adesso pensiamo al Milan del mio amico Sinisa...".