Coronavirus: Puglia, porti e aeroporti si organizzano per i tamponi
Porti e aeroporti pugliesi si stanno organizzando per recepire l'ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute che prevede si facciano tamponi a chi arriva da Grecia, Spagna, Malta e Croazia, Paesi ritenuti a rischio per l'emergenza Covid. A quanto si apprende sarà l'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) a occuparsi dell'esecuzione dei tamponi che saranno gratuiti. La Regione Puglia - secondo quanto apprende l'ANSA - starebbe pensando di mettere a disposizione proprio personale qualificato delle Asl, garantendo un presidio sanitario fisso. Nei porti di Brindisi e Bari, invece, l'Autorità portuale studia la possibilità di permettere a chi arriva dai paesi indicati dall'ordinanza ministeriale di eseguire i test ma a pagamento, come conferma all'ANSA il presidente Ugo Patroni Griffi: "E' al momento solo un'idea alla quale stavamo lavorando, ovviamente non sarebbe obbligatorio ma solo un servizio aggiuntivo". L'ordinanza ministeriale prevede l'obbligo per chi arriva da Grecia, Spagna, Malta e Croazia di effettuare un tampone in aeroporti o porti, oppure nelle strutture sanitarie locali entro 48 ore dal loro arrivo, a meno che non si possieda un test fatto nelle 72 ore precedenti all'arrivo che dimostri di non essere affetti da Coronavirus. Oggi in Puglia sono circa 350 i passeggeri arrivati con voli da Grecia e Spagna: è stata controllata loro la temperatura e si sono auto-segnalati sul sito della Regione. La Puglia, un giorno prima del provvedimento ministeriale, si era già 'attrezzata' con una ordinanza regionale in base al quale da ieri mattina i pugliesi che rientrano da Grecia, Spagna e Malta (non era prevista la Croazia) sono obbligati a restare in quarantena per 14 giorni. L'obbligo di isolamento decade se il tampone, che in Puglia al momento viene eseguito a 72 ore dall'arrivo, risulta negativo. Adesso la Puglia "Integrerà le disposizioni ministeriali con quelle attualmente in vigore in regione", commenta il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l'emergenza Coronavirus.