Teatro: Crest, online ‘Assalto al Paradiso’ e ‘Mamma Terra’

Basta collegarsi al sito teatrocrest.it e al canale YouTube: due gli spettacoli, in versione integrale, proposti questa settimana

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
14.04.2020 15:16

Foto Paolo Ruta
Visto e considerato che, andiamo avanti. Si arricchisce di nuovi contenuti #comequandofuoripiove, il palinsesto online sviluppato dal Crest in questi giorni di distanza e silenzio nei teatri, affinché il pubblico possa continuare ad “abitare” il TaTÀ semplicemente collegandosi al sito teatrocrest.it e al canale YouTube del collettivo tarantino. Due gli spettacoli, in versione integrale, proposti questa settimana.

Da giovedì 16 aprile, in scena sul web, “Assalto al Paradiso” di Claudio Tomati (premio selezione I.D.I. - Autori Nuovi 1992), regia Mauro Maggioni, trainer Giovanna Revere, drammaturgia musicale e musiche originali Gabriele Duma, con Marina Lupo, Pietro Minniti, Francesco Nacca, Fabio Nitti, Sandra Novellino, Francesco Palagiano, Marco Schnabl, Francesco Simon, Maria Spagnuolo, Mila Torro, Manuela Trisolini, Benito Vespucci, luci Vito Marra, produzione Crest (1994), in collaborazione con Istituto del Dramma Italiano. Lo spettacolo è nato con due idee ben precise: testimoniare, al di là di ogni sociologismo, la sensazione di vuoto e di disperazione, di frustrazione e di angoscia che sempre più attanaglia i giovani che vivono nelle periferie urbane delle nostre città; traslare in linguaggio teatrale il linguaggio “spettacolistico” di una frangia di questa gioventù, quella che si riconosce nel linguaggio e nei riti della più appariscente nuova estrema destra, gli skinheads nella terza e ultima versione, quella “nazi”. Mi metto in scena, dunque sono: ecco l’ultimo e definitivo slogan di chi sente la propria identità messa continuamente in pericolo dalla folle anonimia della metropoli di fine millennio.

Da domenica 19 aprile, in scena sul web, “Mamma Terra”, testo e regia Gianni Solazzo, con Pietro Minniti e Sandra Novellino, maschere Lando Francini, costumi e oggetti di scena Chiara Magri realizzati da Santina Pesarini e Annamaria Laterza, luci Vito Marra, foto di scena Paolo Ruta, produzione Crest (2001), spettacolo vincitore premio Ribalta 2003 (sezione miglior attore). Una favola che racconta il susseguirsi delle stagioni, riprendendo un mito antico. Un misterioso Calderaio, in realtà il signore del regno degli abissi, rapisce Primavera, figlia di Mamma Terra, e il mondo diviene arido e inospitale. Mamma Terra riuscirà a ritrovare Primavera superando numerosi ostacoli, dopo aver compreso fino in fondo la propria natura: Dio non poteva essere dappertutto, per questo ha mandato le mamme sulla terra. Non tutto però tornerà come prima: ormai Primavera è in parte una creatura degli abissi e dovrà trascorrere con il Calderaio un periodo dell’anno, durante il quale nel mondo regnerà l’inverno, al quale, quando Primavera tornerà dalla madre, seguirà l’estate. Il ciclo delle stagioni è stabilito. Il tentativo del Calderaio d’interrompere il ciclo della vita è fallito perché madri e figli non moriranno mai.

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