Ambiente: Battista e Manna, ‘Stop alle benne nel porto di Taranto per scarico minerali’
‘ Nei prossimi giorni i video prodotti in merito a questa denuncia saranno depositati presso la Procura della Repubblica’
Nella mattinata di giovedì 24 ottobre, con una imbarcazione abbiamo raggiunto lo specchio d'acqua antistante il molo Polisettoriale del Porto di Taranto dove avviene lo scarico di minerali per l'approvvigionamento dello stabilimento Ilva gestito da ArcelorMittal. Le immagini denunciano, così come già avvenuto in passato, la dispersione di minerale di ferro che presso quel molo viene movimentato tramite sistema di scarico a benne. Al momento del sopralluogo via mare presso il molo in questione scaricavano con gru a benne ben tre navi, tra cui la nave AM BUCHANAN, della società ArcelorMittal, che in questi giorni sta scaricando 77mila tonnellate di minerale di ferro (iron ore pellets).
Ricordiamo che la prescizione nr.5 dell'AIA del 2012, autorizzazione a tutt'oggi ancora in vigore, vietava categoricamente questo metodo di scarico prescrivendo "l’utilizzo di sistemi di scarico automatico o scaricatori continui coperti, entro 3 mesi dal rilascio del provvedimento di riesame dell’AIA". Nel corso dell'anno 2013, dopo le numerose violazioni notificate dal Ministero dell'Ambiente a seguito delle ispezioni Ispra ed Arpa che rilevavano la non attuazione della prescrizione e il conntinuo utilizzo del metodo a "benne", il testo della prescrizione fu mofificato con il DPCM 14 marzo 2014 (decreto interessato anche dalla condanna CEDU) che di fatto ha autorizzato ciò che in precedenza era vietato dall'AIA 2012.
Oggi, dopo l'interdizione del IV sporgente a seguito dell'ultimo incidente mortale, da luglio viene utilizzato il molo Polisettoriale dove non vengono utilizzate le "benne ecologiche" previste dall'AIA del 2012 e neanche dal testo del decreto del 2014. Viene perpetrata, quindi, una palese violazione di legge che provoca la dispersione di minerale in mare, nonché sullo stesso molo dove vi opera il personale addetto con conseguente rischio per la loro salute. Inoltre, tutto il materiale scaricato dalle navi, dai moli viene caricato su camion che attraversano le strade statali 106 e 100. Questo trasporto, quindi, rappresenta un uleriore aggravio al già compromesso equilibrio ambientale in cui sopravvive la cittadinanza.
Ci rivolgiamo al Sindaco di Taranto, che deve tutelare la salute pubblica, al Procuratore che deve indagare circa eventuali reati ambientali e al Prefetto che è il rappresentante dello Stato nel nostro territorio: chiediamo l'immediato ripristino della prescrizione nr. 5 del riesame AIA 2012 e quindi l'immediato "STOP" di tutte le operazioni di scarico di materiali dai moli del porto che avvengono tramite il sistema di scarico a "benne". Ricordiamo, inoltre, che ad oggi, in rispetto di quella prescrizione, esiste solo una gru con sistema a cassetti continui chiusi sui quattro lati, questa gru è operativa al II sporgente, tutte le altre violano la legge ed ogni giorno inquinano il mare.
Nei prossimi giorni i video prodotti in merito a questa denuncia saranno depositati presso la Procura della Repubblica di Taranto.
Link video https://www.facebook.com/luciano19manna/videos/10221019193537350/
Massimo Battista, consigliere comunale
Luciano Manna, VeraLeaks.