Taranto: ‘Chi dovrei essere’ e ‘Chi voglio essere’
Prosegue la collaborazione tra Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto, Coordinamento Taranto Pride e CAV Rompiamo il Silenzio
Prosegue la collaborazione tra Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto, Coordinamento Taranto Pride e CAV Rompiamo il Silenzio. Nel primo pomeriggio di Martedì 2 Febbraio, la psicologa e psicoterapeuta Rossana Perazzo ha facilitato i lavori del cerchio e ha aiutato i partecipanti a individuare ostacoli, bisogni ed emozioni. Tanti gli spunti di riflessione su ruoli, responsabilità, famiglia, associazionismo, su termini come egoismo, cattiveria, etc. Nella seconda parte sono stato prodotti testi che esprimono il personale concetto di gabbia.«La mia gabbia - ha scritto Silvana - è quella dell’uccellino Titti. Lo so, mi vengono spesso in mente i fumetti, come per il lupo. Comunque, alla fine, Titti in gabbia non ci sta quasi mai e fa impazzire Silvestro che cerca di catturarlo/a. Il vero prigioniero è lui, prigioniero della sua ossessione e della paura che la padrona lo prenda a scopate se lo becca a dar la caccia all’uccellino. Di lei non vediamo mai la faccia, ma solo le ciabatte e i calzerotti. Immaginiamo, però, che deve essere tremenda e sicuramente ama di più Titti. Silvestro non si sa che ci fa in quella casa. Tenuto perché un gatto è utile e spesso punito giustamente o ingiustamente”. Anche Nicola si è lasciato ispirare dai Looney Tunes. “Gabbia, chiedi a Titti se è bella o brutta. Vede Silvestro e casa diviene quel posto fatto di sbarre. Vede la nonna e prigione è quel piccolo luogo appeso alla catena. Chiedi a me e ti dirò che mi sarebbe facile fuggir dal mio Silvestro e correre tra le braccia della nonna. Non ho le mille vite di un cartoon, ma ho la voglia di libertà di un uccellino“. «Gabbia per me - ha confidato la studentessa ventenne Eva - è “chi dovrei essere” e “chi voglio essere”. Sono due persone che chiudono le loro braccia attorno a me.“Chi voglio essere” la sento dentro di me, ma ancora troppo lontana dal concretizzarsi. È allora che entra in scena “Chi dovrei essere”. Se non posso essere chi voglio, almeno posso essere quella persona socialmente accettabile che dovrei essere (lavoro stabile, ecc.). Ma in qualche modo nessuna delle due nel presente mi aiuta a camminare verso il mio destino”. «Gabbia per me - ha scritto sua madre Annamaria - è tutte quelle volte che non riesco ad accettare qualche parte di me che viene fuori e mi infastidisce attraverso un atteggiamento e/o un comportamento dell’altro/a”. Lu ha condiviso il testo di cui riportiamo uno stralcio. «Gabbia. Il mio corpo è la mia gabbia. La mia gabbia è il mio corpo. Ho freddo.Sulla scala di carne affastello parole. Gabbia. Gente. Anima. Binarismo. Bellezza. Indifferenza. Asfissisia. Ho freddo. La parola, inizialmente coltivata in sala pagina nel mio primo diario dato alle stampe, aveva aperto la gabbia/scrigno argenteo, col secondo libro. Il verbo poi è tornato carne, nel ventre elastico del divenire, laddove tutto si creò, nella mia gabbia di carne. A Latina l’umidità esigeva riscatto. A Taranto il mare pulsava, e pulsa ancora, nelle vene d’acqua e riscatta l’anima di latta nella scala reale della mia carne.La carne ha girato il mondo, sul bancone dell’arte.In Europa, in Sud America; nella realtà, nel sogno; nell’amore, nell’indifferenza.Se ogni cellula interrompe il ciclo di morte e rinascita, noi siamo come tronchi soli, cicatrice di medesima radice, con pelle che brucia ad occhi di brace, nella superstite routine di ogni allegria: svegliarsi, fare due passi al market, cucinare, pranzare, lavare i piatti, riordinare la dimora, provare la nuova drammaturgia, raggiungere la location di turno, allestire mostra e scenografia e poi indossare il costume di scena, ritrovare la persona che ero, che sono.Chi sono? Cosa dico? Cosa scrivo? Chi sono? La curva del mio divenire è la mia gabbia?Il possessivo è la mia gabbia.Il corpo è davvero mio? L’odore crudo di carne nuda di tevibra in me,come fredda epifania,nel tempio di mia solitudine amara”. In chiusura, diverse sono state le risposte alla domanda «Qual è la cosa più bella che vorremmo avere adesso?». Ne riportiamo alcune.«Una lettera d’amore“. Nicola. «Fiducia in se stessə, senza limiti“. Annamaria. «Fiducia nel futuro“. Eva. «Comprensione e dialogo”. Lu. Nella tarda serata, per il ciclo di laboratori transfemministi promossi dall’omonima Rete Donne di Arcigay, Francesca Tamburrini ha facilitato Linguaggio abilista: come riconoscerlo, una interessante conversazione con Elena e Maria Chiara Paolini di Witty Wheels. Le prossime iniziativeARTivistə di Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride danno appuntamento per le ore 21.30 di Mercoledì 3 Febbraio, con un nuovo incontro in remoto del ciclo Il profumo di un libro.Giovedì 4 Febbraio alle ore 15.30 è previsto un nuovo laboratorio facilitato da Luigi Pignatelli, mentre alle ore 21.00 viene proposto il secondo incontro del ciclo Oltre il Genere, percorso di formazione ed auto-formazione online a cura della Rete Trans* Nazionale di Arcigay rivolto ad attivist* dei Comitati di Arcigay e alle Reti, finalizzato all’approfondimento della legge 164/82. Nello specifico, il 4 Febbraio si parlerà di Protocolli ONIG e WPATH. Venerdì 5 e Domenica 7 Febbraio torna il Cineforum, in remoto e in presenza (massimo 8 persone) presso il Centro Interculturale Nelson Mandela, in Via Anfiteatro #219 a Taranto.Tre gli appuntamenti con ARTivistə di Hermes Academy, Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto e Coordinamento Taranto Pride previsti per Sabato 6 Gennaio:- alle ore 16.00 nuovo incontro, in remoto, del percorso di costruzione condivisa del One Billion Rising 2021;- alle ore 17.30, in remoto e in presenza in Piazza Maria Immacolata a Taranto, primo incontro del nuovo corso di dizione e lettura espressiva;- alle ore 18.30, in Piazza Maria Immacolata a Taranto, la versione light de Il Villaggio delle Differenze: bandiera rainbow per terra e attività legate alla Comunicazione Non Violenta e all’ascolto empatico e all’educazione alle differenze. La partecipazione a tutte le iniziative è libera e gratuita. Per info e iscrizioni, scrivere a [email protected] o contattare le pagine fb e ig della Hermes Academy o di Arcigay Strambopoli QueerTown Taranto.Ricordiamo che la helpline +39 388 874 6670 è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con possibilità di incontri in presenza (massimo 4 persone per aula, con DPI e a distanza interpersonale) presso il Centro Interculturale Nelson Mandela, in Via Anfiteatro #219 a Taranto. (Comunicato stampa)