Taranto: il ritorno dei Riti della Settimana Santa
I perdoni visitano la cappella di San Leonardo
(Testo e foto di Fabio Dal Cin) Non accadeva da due anni. Probabilmente nessuno avrebbe immaginato una pandemia, l’interruzione di usanze secolari alle quali, forse un po’ distrattamente, ci eravamo abituati. Tutto può cambiare e lo vediamo anche in questi giorni e per altri motivi.
Forse la chiave di lettura del ritorno dei Riti della Settimana Santa è proprio questa: apprezzare la bellezza del presente, di quanto la semplicità inclusa nelle proprie radici storiche e nelle proprie tradizioni possa essere formidabile, un patrimonio culturale da preservare.
Esso, infatti, non è solo monumenti e collezioni di oggetti ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo artigianato tradizionale.
“Questo patrimonio culturale immateriale – secondo l’UNESCO – è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.”
Così Taranto si veste del proprio passato, Giovedì Santo i confratelli partecipano indossando l'abito di rito, scalzi e con il cappuccio calato sul viso. Rendono omaggio ai “Sepolcri”, gli altari della Reposizione, cingendo in una mano il Rosario e nell'altra il bordone. In attesa della processione dell'Addolorata e dei Misteri (il Venerdì Santo), la cittadinanza si riversa nelle strade, per passione, credenza, curiosità o semplicemente per scattare una foto, ma ritorna il senso di comunità ed i borghi s’illuminano di una luce calda.
Il Giovedì Santo 2022 sarà ricordato anche per un altro momento di preghiera: “Le Perdùne”, dopo molti anni tornano a visitare la piccola cappella di San Leonardo, piccolo gioiello rinascimentale ubicato all’interno del Castello Aragonese. Il Sepolcro, allestito per l’occasione dagli uomini e dalle donne della Marina Militare, è stato oggetto di visita da parte di numerosi fedeli fino a notte inoltrata. Un ulteriore straordinario esempio di sinergia tra Istituzioni sul territorio.
Rifletto, infine, sul fatto che i Riti della Settimana Santa raccontino l’essenza di Taranto: si visitano la chiese, con le loro antiche storie, si percorrono strade, i cui nomi richiamano uomini illustri, si attraversa il ponte girevole, con la sua storia oramai secolare, il canale navigabile, nuova veste dell’antico fosso e infine il maniero rinascimentale, il castello aragonese. Scusate se è poco!
Buona Pasqua