Taranto: ‘Ancora una volta, Hotspot usato per altre finalità’
Lo dichiara l’associazione Marco Pannella
"Ancora una volta l’hotspot di Taranto viene utilizzato per finalità diverse da quelle previste per legge” lo dichiara l’associazione Marco Pannella. “Infatti - ricorda l’Associazione, che più volte ha effettuato sopralluoghi con parlamentari e consiglieri regionali all’interno della struttura - la stessa è progettata, come per legge tutti gli hotspot, per l’esclusiva identificazione dei migranti, non per la loro permanenza. Per i diritti degli ospiti e del personale militare e civile che ci lavora, non possono quindi sostare oltre i tempi massimi necessari all’idnetificazione. Nel caso specifico inoltre i 70 ragazzi giunti con l’ultimo arrivo risultano già identificati in Sicilia. Perchè allora - chiede l’Associazione Pannella- si è deciso di spostarli presso una struttura dedicata alla sola identificaizone, e quindi priva di tutti i servizi necessari per una accoglienza secondo quanto previsto dalle norme di legge e a tutela dei diritti umani essenziali? Non vorremmo che, con la scusa dell’emergenza, venga trasformato in un lazzaretto per la quarantena, non essendo una struttura sanitaria.
Inoltre non sembra ancora stato consegnata la gestione dell’hotspot alla ditta assegnataria del bando e non vorremmo, seppur col passaggio dal Comune alla Questura, che venga nei fatti gestita con gli stessi metodi per cui era stata segnalata dall’anac, motivo per cui fu interroto il vecchio sistema. Ci auguriamo- conclude l’Associazione Pannella- che il Viminale chiarisca quanto prima la finalità della struttura a tutela dei diritti di ospiti e lavoratori”.
Associazione Marco Pannella