Call Center: Vico, ‘Necessario avviare un’attività ispettiva’
Dipendenti schiavizzati per 33 centesimi l’ora, presentata un’interrogazione al ministro del Lavoro
“La notizia che vede protagonisti i lavoratori e le lavoratrici di un call center di Taranto, retribuiti con una paga di 33 centesimi l’ora, necessita di approfondimento e di una seria attenzione da parte del Governo. Quello che sembra il caso isolato di un call center, in realtà rappresenta una modalitàdiffusa in questo settore ed utilizzata non solo ai danni dei lavoratori, ma anche di una corretta concorrenza”. È quanto dichiara l’on. Ludovico Vico all’indomani della denuncia e della presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica, da parte della Slc Cgil, per le condizioni di sfruttamento del personale di un call center di Taranto. “Sulle condizioni di schiavitù alle quali erano sottoposti i lavoratori e le lavoratrici in questione – dice Vico – è stata presentata un’interrogazione al ministro del Lavoro, al fine di sapere se il Ministro è a conoscenza di quanto accaduto e se non ritenga opportuno avviare un’attività ispettiva utile a verificare l’effettivo rispetto delle prerogative dei lavoratori all’interno del citato call center ionico”. “Mentre il Governo continua a lavorare per garantire il lavoro e tutelare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti i settori, compresi quelli dei call center – conclude il deputato Dem -, non è possibile tollerare il comportamento di una qualunque azienda, che operi in barba alle leggi e al diritto al lavoro”.