Virtus Francavilla: Occhiuzzi, ‘Qui perché ci credo, non cercavo un contratto’

Il neo allenatore: ‘Devo essere convinto quando prendo in mano una squadra’

Roberto Occhiuzzi
V. FRANCAVILLA
21.11.2023 21:46

(di Dennis Magrì) “Ringrazio la società per l’opportunità. Hanno scelto me el,non lo dico con presunzione, anche io ho scelto questa società”. Comincia così Roberto Occhiuzzi, nuovo allenatore della Virtus Francavilla, nel giorno della sua presentazione.

”Non cercavo un contratto: in questi mesi sono stato fermo perché avevo già le porte aperte dove avevo lavorato lo scorso anno. Devo essere convinto quando prendo in mano una squadra, se devo farlo devo buttarmi nel fuoco e con convinzione. Quando è arrivata la chiamata, di notte, ho detto subito sì perché cercavo un progetto e conoscevo benissimo questa realtà, in passato a me molto vicina. Ho avuto conferme nella chiacchierata fatta e comunque in questi mesi le rose le ho guardate e studiate. La rosa è interessante, anche lo scorso anno ho accettato l’Olbia perché ho trovato qualcosa di stuzzicante“.

”La squadra l’ho vista in allenamento, ha un buon motore: il lavoro dovrà portare certezze ed entusiasmo, lo si crea lavorando. Quando non arrivano i risultati, non sempre è semplice: le certezze non posso trovarle a gennaio col mercato, ma devo rintracciarle in questo gruppo. Io credo in questo progetto, voglio tornare in palcoscenici importanti e posso farlo solo se sono in un ambiente che mi dà i mezzi per poter lavorare sereno. Già di mio mi creo aspettative, mi piace essere stuzzicato anche da società e piazza. A me piace essere un po’ da scudo per i ragazzi, li metto di fronte a responsabilità, ma è fondamentale per me martellarli durante la settimana; la domenica poi sono il loro primo amico. Ho tanto entusiasmo, mi vedete equilibrato ma dentro il campo sono uno che si trasforma. Il campo mi mancava, sono felice come un bambino“.

”Non sono uno di tante parole, sono andato subito a contatto a livello di allenamento con i ragazzi e ho voluto tastare. Gli errori si correggono con il lavoro, quelli individuali si correggono con le incertezze: le cose mezze e mezze non servono, serve una strada condivisa. Modulo? Il 3-4-1-2, 3-4-2-1 o 3-5-2: quando la squadra ha giocato con il 3-5-2 tutto il campionato è bene non stravolgere. Il modulo dipende anche dall’avversario, i numeri in campo si sfalsano. Conta la mentalità, il concetto con e senza palla, bisogna lavorare e devo accelerare un po’ i tempi per far capire ciò che voglio. In queste sedute cercherò di ottimizzare il lavoro con palla.  Qual è il progetto che più m’interessa? Società strutturata, che dia serenità a chi sta intorno: per me sono fondamentali anche i magazzinieri, noi tutti quanti dobbiamo buttarci nel fuoco come una famiglia“.

”Se trovi un’idea ben precisa anche a livello tattico e di competenze, permette di potermi esprimere al meglio a livello di idee. Conoscevo la rosa, ho trovato un gruppo importante. Altre offerte in questo periodo? È stato un periodo molto movimentato per quanto mi riguarda: già da inizio campionato c’era interesse da società nei miei confronti, anche di categoria superiore. Poi ho captato che potevo avere altre situazioni e ho aspettato, sono stato alla finestra ma fattivamente è stata questa la chiamata che mi ha fatto scappare. Si valutano le voci, ma poi vai a parlarci quando davvero senti di poter fare qualcosa. Io sono qui perché ci credo: si è delusi, chi sta intorno può pensare che la rosa non è all’altezza, ma invece questo è un gruppo che può dare tanto e devo spingerlo aa dare tanto“.

”Da calciatore ho sempre fatto il girone C, lo conosco bene e l’ho affrontato da allenatore in seconda quando lo abbiamo vinto. Nel girone B, lo scorso anno, ho trovato più libertà e i giovani si scrollano le tensioni; io da calciatore preferivo il girone C perché ero uno da battaglia. Quest’anno è molto equilibrato, sopra non si è staccata nessuna squadra e dovrà delinearsi. Si gioca a calcio, con cattiveria agonistica, gli stadi pieni e i tifosi che ti rompono le scatole dietro la panchina. Idee in video e sul campo? Toccando con mano, ho trovato alcune situazioni dove voglio lavorare tanto. Conoscevo bene la rosa, ma sono rimasto sorpreso in positivo per la motivazione e la gamba di questo gruppo. C’è energia, ma a volte va frenata: se va a offuscare la ragione può portarti fuori giri e si parla di errori individuali o altro. C’è tanto coraggio e devo stare attento a curare anche l’aspetto della lucidità. Ho trovato un gruppo unito, ma c’è bisogno di mettere anche un po’ di pepe nelle famiglie: voglio stuzzicare il gruppo”.

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