‘Taranto, città senza fontanelle: un problema da risolvere’
Nota del Partito Comunista Italiano, sezione ‘La Tanza Nicola’
“Abbiamo ricevuto numerose lamentele da parte di turisti e residenti di Taranto riguardo l'impossibilità di accedere a impianti pubblici di acqua potabile. Da tempo queste fontanelle sono state del tutto eliminate, con l'unica eccezione delle fontane monumentali, dove però è vietato bagnarsi e l'acqua non è potabile”.
Il Partito Comunista Italiano, sezione "La Tanza Nicola", si è interrogato sul perché non si richiami l'attenzione su questo problema che affligge sempre più cittadini. Dal 1904, le fontanelle pubbliche erano distribuite in diversi punti della città, ma oggi sono scomparse. Questo è un fatto triste e grave per una città come Taranto, che sta cercando di promuovere il turismo, ma non riesce a risolvere un problema così basilare come quello delle fontanelle di acqua potabile.
Probabilmente, la decisione di chiudere ed eliminare queste fontanelle è stata presa dall'Aqp per motivi economici e di gestione. I comuni, incluso il nostro, che per legge dovevano pagare il consumo dell'acqua e forse anche la manutenzione, hanno quasi certamente sostenuto questa decisione per contenere la spesa pubblica, sempre in calo nonostante le tasse comunali gravose per i cittadini.
Pertanto, chiediamo alle istituzioni comunali e provinciali, al sindaco e agli assessori ai Lavori Pubblici di intervenire rapidamente presso l'Aqp per riaprire le fontanelle pubbliche, iniziando dai luoghi più frequentati della città. Questo sarebbe un segnale di accoglienza civile per i turisti e un aiuto per i cittadini, in particolare per gli anziani, i bambini, le mamme e le persone diversamente abili, soprattutto durante i mesi estivi quando il caldo è opprimente.
Non tutti possono permettersi di acquistare acqua minerale, e noi del PCI sezione "La Tanza Nicola" ci stiamo attivando per denunciare questa assenza e protestare presso l'Aqp. Quanta acqua pubblica potabile si spreca a Taranto e in Puglia? I dati sono impressionanti. Non si può dire che una, tre, dieci fontane in più creerebbero uno spreco. Il comune non potrà accampare scuse di economia e bilancio. Conclude il PCI Taranto, sezione "La Tanza Nicola".