Reflui sversati in condotte acquedotto nel tarantino, indagini
I carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria di Taranto hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare reale e patrimoniale di sequestro di tre autospurghi e della somma di ottomila euro nei confronti di sette persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e gestione illecita di rifiuti speciali.
La misura è stata disposta dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta del pm Milto Stefano De Nozza della Direzione distrettuale antimafia. L'indagine è nata nel dicembre 2021 dall'osservazione diretta di un illecito sversamento di reflui nelle condotte fognarie dell'Acquedotto pugliese ad opera di personale di una ditta specializzata nel settore. Le successive attività investigative hanno permesso di documentare una serie di scarichi illeciti di refluo fognario tramite visione dei filmati di impianti di video sorveglianza, monitoraggio tramite apparecchiature Gps dei camion adibiti ad autospurgo ed anche attraverso l'esame dei formulari rifiuti depositati presso Aqp Taranto.
Numerosi sono i fotogrammi e i video che immortalano le attività condotte dai vari soggetti di volta in volta chiamati ad effettuare i prelievi di acque di scarico da civili abitazioni della provincia di Taranto non collegate alla rete fognaria e i successivi sversamenti nelle condotte pubbliche gestite da Aqp. Nell'attività illecita sono stati impiegati, per diversi mesi, quattro autospurghi della capacità di 40mila litri, per un totale presunto di 130 tonnellate illecitamente smaltite.
Gli indagati avrebbero conseguito un ingiusto profitto costituito dal risparmio di costi, quantificato, per il solo periodo di riferimento, in oltre ottomila euro, derivanti da quelle modalità di smaltimento di liquami rispetto alle ordinarie procedure, che avrebbero imposto il conferimento dei reflui in depuratore.