Alberi in città (foto Todaro/AntennaSud)
Alberi in città (foto Todaro/AntennaSud)

Con una media di soli 10 metri quadrati di verde urbano per abitante, la Puglia si conferma tra le regioni italiane con la più bassa dotazione di spazi verdi nelle città. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro a Baricon gli ambasciatori del Patto europeo per il clima, promosso dalla Commissione europea, da Alleanza per il Clima Italia, dal Comune di Bari e da EuCliPa.it.

Secondo l’analisi, le città capoluogo della regione presentano dati inferiori alla media nazionale: si va dai 9,2 mq a persona di Bari ai 9 di Foggia, passando per i 14,4 di Taranto, i 9,6 di Lecce e gli 11,9 di Brindisi. A livello di patrimonio arboreo urbano, sono stati censiti quasi 142mila alberi in tutta la regione. La città con il maggior numero di alberi è Bari (quasi 30mila), seguita da Foggia, Taranto, Lecce, Barletta, Brindisi e Andria, fanalino di coda con circa 15mila alberi. Tuttavia, la densità di alberi per abitante cambia: Andria registra 15 alberi ogni 100 abitanti, seguita da Foggia (14) e Taranto (11), mentre Bari si ferma a 9.

Coldiretti sottolinea l’urgenza di piantare specie autoctone ad alto potere antismog, come farnia, leccio, carpino bianco, acero campestre, tiglio, frassino maggiore e pioppo, oltre a rose canine, alloro, ligustro, corniolo, biancospino e piante aromatiche come timo, lavanda e rosmarino. Un ettaro di alberi è in grado di assorbire fino a 20mila kg di CO₂ l’anno, mentre una singola pianta adulta può trattenere tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili.

Il verde urbano, secondo Coldiretti, rappresenta una barriera naturale contro gli effetti del cambiamento climatico, contribuendo a ridurre le temperature urbane anche di 3 gradi, contrastando desertificazione, alluvioni e ondate di calore. A peggiorare il quadro anche il calo della frutticoltura in campagna, con una pianta da frutto su quattro scomparsa negli ultimi vent’anni e 21mila ulivi perduti a causa della Xylella. Una perdita che incide non solo sulla produzione agricola e sull’occupazione, ma anche sulla capacità del territorio di contrastare l’inquinamento.

Per Coldiretti, è necessario un piano strutturale che promuova la riforestazione urbana e rurale, coinvolgendo enti pubblici e privati in una strategia condivisa di adattamento climatico.