Brindisi: Gino Montella, ‘Torno a Taranto a testa alta’
L’ex: ‘Il presidente Giove mi ha scaricato, ma sa che ho sempre fatto da parafulmine. Tornerò...’
- Gino Montella, che effetto fa tornare a Taranto da avversario e con qualche punto in più in classifica.
"Questa partita smuove in me sentimenti contrastanti, avendo vissuto in riva allo Jonio sei anni della mia vita calcistica. Il Taranto è una squadra forte, costruita per vincere, ma si troverà di fronte un Brindisi giovane e frizzante, guidato da un allenatore di talento e ambizioso. Per allestire questo gruppo, il diesse Dionisio ha speso un terzo rispetto ai club considerati favoriti".
- Ripensando alla recente avventura rossoblu, come spieghi la mancanza di fiducia della tifoseria rossoblu nei tuoi confronti?
"Probabilmente i risultati hanno condizionato i giudizi, ma credo di essermi sempre comportato bene con tutti. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, tant'è vero che a Taranto ho ancora molti amici, anche tra le istituzioni".
- Giove ti ha mandato via per assecondare una volontà popolare: ti sei sentito più sacrificato o scaricato?
"Mi ha sacrificato, ma sa benissimo che il più delle volte ho fatto da parafulmine. Sono andato via con la coscienza pulita avendo lavorato sempre con onestà e serietà non lesinando energie. Torno allo "Iacovone" a testa alta e con la consapevolezza di aver dato tanto al Taranto, ricevendo in cambio un benservito che non meritavo. Ritengo che il presidente sia stato consigliato da qualcuno che gli orbita attorno, quel qualcuno dovrebbe vergognarsi. Ma non voglio polemizzare perche avrò il piacere di incontrare nuovamente tanti amici e spero un giorno di tornare per prendermi quelle soddisfazioni che mi sono state negate ingiustamente. Ora, però, sono al Brindisi e contento di far parte di una società che va avanti con dignità e sacrificio nonostante le beghe interne che nulla hanno a che fare con il calcio".
- Che gara sarà quella di domenica?
"Affascinante e al tempo stesso molto tattica, dal momento che si affronteranno due allenatori giovani e molto preparati. Il Brindisi annovera tra le sue file calciatori tarantini come Boccadamo e Palumbo, che in riva allo Jonio avrebbero meritato un po' più di considerazione. E non capisco come mai siano stati snobbati. È un vero peccato non ci sia il pubblico, un derby così antico avrebbe meritato una cornice diversa".