Teatro: ‘Alessandro’, debutto nazionale al Salone del Libro di Torino
Ricordo dello scrittore e giornalista tarantino impegnato in difesa diritti di migranti e ultimi della Terra
Sarà il Salone Internazionale del Libro di Torino ad ospitare, nel programma Salone OFF, un appuntamento speciale in ricordo di Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra.
DEBUTTO NAZIONALE venerdì 20 maggio alle ore 20.45 presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, per ALESSANDRO. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, uno spettacolo del Teatro Koreja di Lecce con la regia di Fabrizio Saccomanno. Sul palcoscenico lo stesso Saccomanno insieme a Giorgia Cocozza, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta e Andjelka Vulic, attrici di Koreja. Lo spettacolo con la drammaturgia di Fabrizio Saccomanno e Gianluigi Gherzi e la consulenza artistica di Salvatore Tramacere è una coproduzione Ura Teatro.
L’evento nasce dalla collaborazione tra il Teatro Koreja di Lecce, il Salone Internazionale del Libro di Torino e la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e fa parte di GIOVANI SGUARDI, rassegna dedicata allo sguardo sul mondo dell’adolescenza in programmazione nel mese di maggio alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.
“Alessandro Leogrande è stato un mio amico – ricorda Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone del Libro di Torino – ma questo lo lascio alla parte privata. È stato anche un formidabile compagno d'avventura nel cosiddetto lavoro culturale. In particolare, ci siamo trovati a militare insieme nella rivista "Lo Straniero" di Goffredo Fofi (è stata la nostra scuola) e abbiamo lavorato fianco a fianco al Salone del Libro, un'esperienza interrotta solo dalla morte di Leogrande. Siamo in debito con lui: ospitare questo spettacolo è al tempo sesso un onore, un'occasione per chi lo vedrà, ma anche il minimo che possa fare questa fiera per ricordarlo”.
Grazie ai suoi scritti, ai suoi libri e alle sue inchieste Alessandro Leogrande continua, con la sua sensibilità e il suo coraggio, ad indicare una strada da seguire.
“È grazie al suo lavoro attento e potente, racconta Salvatore Tramacere, direttore di Koreja - che Leogrande continua a vivere nel ricordo di tanti amici, dei suoi lettori e di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Ecco perché, a quasi cinque anni dalla sua scomparsa, abbiamo pensato ad uno spettacolo che fosse un omaggio all’intellettuale, all’uomo e soprattutto all’amico con cui ho condiviso progetti, idee e battaglie. Alessandro è stato l’autore de Il naufragio, il romanzo da cui è stato tratto Katër i Radës, l’opera che ci è stata commissionata dalla Biennale Musica di Venezia nel 2014. Parlare di Alessandro dopo la sua scomparsa è stato molto difficile. Ci sono ricordi, lunghissime chiacchierate, emozioni e progetti appena accennati, che avrebbero avuto un futuro e che senza di lui sono rimasti sbiaditi. Alessandro ha insegnato a tutti noi che gli ideali devono avere radici robuste. Con lui abbiamo sperimentato il valore e la forza dirompente che l’arte può avere nell’immaginare un mondo migliore. La sua capacità di raccontare è politica allo stato puro; il suo modo di scrivere sa scavare dentro, ed è talmente tagliente e doloroso da lasciare un segno profondo. Alessandro sapeva fare tutto questo con garbo e coraggio“.
Il lavoro di Alessandro Leogrande era una missione di pace. Con il suo lavoro voleva cambiare il mondo.
“Alessandro si racconta da sé, con le sue parole – sottolinea Fabrizio Saccomanno, attore, regista e coautore dello spettacolo – io provo ad esserne semplicemente il cantore. Per lui scrivere era uno stato di necessità, era come infilarsi ogni giorno dentro il presente e provare a raccontarlo con le sue contraddizioni, le sue storture, le sue tragedie. Cercando di fare luce nel buio, di affrontare la complessità della realtà e provare a dipanarne i fili più intricati. Raccontare Alessandro è come aprire i pori della pelle dello spettatore e inondarlo di complessità, di parole preziose, di straordinarie chiavi di lettura del reale. Ho scritto il testo con Gianluigi Gherzi, una persona con cui mi trovo benissimo a dialogare: avevo bisogno di un compagno di viaggio. Grazie a Salvatore Tramacere, alle attrici e a Koreja ho potuto costruire lo spettacolo: abbiamo incontrato persone molto vicine ad Alessandro che ci hanno offerto il loro contributo prezioso, in particolar modo la madre. E’ stato fondamentale conoscere Maria. Lei mi ha incoraggiato a continuare il lavoro intrapreso“.
ALESSANDRO è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili,di impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli ultimi. Alessandro è Taranto; è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro di Caravaggio, è capacità poetica di stare vicino al dolore, anche a quello che nessuno sopporta di vedere. E' pratica altissima di una pietas dello sguardo, di un conoscere che parte dall'empatia, di un agire intellettuale continuamente bagnato dalla vita, dall'esperienza, dal rischio personale. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d'ispirazione, un invito ad essere visionari.
Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.
L’appuntamento è realizzato con il Sostegno del Consiglio Regionale della Puglia ed è inserito nel programma della Regione Puglia.