Taranto: Matute, ‘Quella di Casarano gara come le altre’
Il centrocampista: ‘La batosta di domenica brucia ancora, ma ci farà bene...’
Migliore in campo per voglia e intensità, Kelvin Matute torna ad analizzare il ko interno con il Brindisi prima di immergersi nella delicata sfida di Casarano: “Dopo aver rivisto la partita con Ragno e i compagni, le sensazioni post gara hanno trovato conferme: il Taranto ha dominato e meritava la vittoria - spiega a giornalerossoblu.it -. Siamo usciti dal campo tra i fischi e con rammarico, ma non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo insistito nel cercare il gol subendolo quando non ce lo aspettavamo: purtroppo il calcio è questo. La sconfitta brucia perche noi abbiamo dominato e il Brindisi ha vinto la gara. Va accettata perché bisogna guardare avanti”.
I FISCHI DELLO “IACOVONE” La partita di domenica mi ha fatto capire che il pubblico di Taranto è molto esigente. In altre piazze i tifosi apprezzavano comunque l'impegno. Però, li capisco e non li giudico, pagano il biglietto e sono liberi di esprimere il loro dissenso. Questa batosta comunque ci farà bene, siamo la squadra da battere e di partite così ne vedremo diverse”.
GENCHI SPUNTATO “Non è stato fortunato, un calciatore forte come lui non sbaglia quasi mai sotto porta. Ma a volte capita: lavora tanto e ci tiene alla maglia, sono sicuro che presto segnerà ogni tipo di gol”.
CASARANO “Andremo per vincere, è una partita come le altre. Cercheremo di prendere intre punti in qualsiasi modo perché è importante per il nostro cammino. Dovremo essere concentrati e sportivamente cattivi”.
RAZZISMO “Purtroppo, estirpare questa cattiva abitudine del calcio italiano sarà impossibile, è un fenomeno che ha radici profonde. Inoltre, ho l'impressione che per vari motivi il calcio non si possa fermare. Bisognerebbe riflettere tutti sul perché questo accade. Anche a me è successo di essere bersaglio di fischi per il colore della pelle, ma sono sempre riuscito a isolarmi concentrandomi solo sul campo. Le regole ci sono, basterebbe rispettarle o renderle più severe. In Inghilterra, ad esempio, hanno risolto tanti problemi negli ultimi anni, ma ci vuole fermezza. Chi si macchia di razzismo non è un tifoso, ma un ignorante”.