Altamura: Moscelli, `Sfruttare momento no del Grottaglie`
Il turno infrasettimanale d'Eccellenza pugliese è alle porte; giovedì il Grottaglie avrà un compito delicatissimo: cercare di far punti in quel di Altamura. A fare chiarezza, sulla partenza stentata dei baresi e a presentare il match, a Blunote, è l'ex bomber dell'Andria, Fabio Moscelli: "Questa partenza stentata è dovuta ad un problema generale, non solo di squadra. Dall'inizio non stiamo esprimendo le nostre reali potenzialità: l'organico è incompleto. È un momento difficile e le risposte sono questi risultati".
PREPARAZIONE: "Ci prepariamo, al match di Grottaglie, come sempre, con massimo rispetto nei confronti dell'avversario e tanto impegno. Ci alleniamo in base alla compagine che andremo ad affrontare".
LE INSIDIE: "Beh, guai a prendere questa sfida sottogamba: potrebbe essere l'insidia numero uno. Se il Grottaglie è ultimo, avrà qualche limite e noi dovremo esser bravi a sfruttarli. Cerchiamo, inoltre, di approfittare del nostro buon momento".
IL GROTTAGLIE: "Più che temere l'avversario temo noi stessi, visto che in questi mesi non ci siamo mai espressi al meglio. Se giochiamo come sappiamo, vincere diventerà più facile'.
IL CAMPIONATO: "Il Gravina, a quanto pare, è la candidata a vincere. Non è prima per caso: ha una società importante e un grosso organico. Merita questa classifica. Anche il Casarano, può dir la sua. La sorpresa in negativo, siamo noi: in queste tre gare, prima della riapertura del mercato, siamo chiamati a fare quanti più punti possibili, per cercare poi di sistemare la rosa ed esprimerci al meglio nella seconda parte della stagione. La Sudest è un'altra gran bella squadra, penalizzata dagli infortuni. Nel complesso pensavo che il livello del girone fosse più alto".
IL MERCATO: "Qualcuno si è fatto avanti. Anche ad inizio stagione, alcuni club di serie D mi hanno cercato. Perchè Altamura? Avevo bei ricordi e ho visto che la società è molto ambiziosa, nonostante questo è il primo anno che fa calcio ed ha commesso alcuni errori. Ci dobbiamo mettere in testa che le colpe sono di tutti: calciatori e allenatore. Se capiamo questo potremo migliorare, altrimenti no".