Flavia Piccinni alla Festa del Cinema di Roma con ‘Bellissime‘
Il docufilm della scrittrice tarantina, realizzato con Antonella Gaeta, sarà in concorso nella sezione ‘Alice nella città’
“Bellissime" sarà in concorso nella sezione "Alice nella città" della Festa del Cinema di Roma (17-27 Ottobre 2019) diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli. L'omonimo docufilm è tratto dal libro "Bellissime" di Flavia Piccinni, che ne è anche autrice insieme ad Antonella Gaeta, ed è prodotto da Fandango e Timvision. Si tratta di una riflessione aperta sul culto dell’apparire, su cosa voglia dire essere bambine, adolescenti e madri, in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente. "Abbiamo cercato - spiega Flavia Piccinni - con l'altra autrice Antonella Gaeta, autrice di lavori incedibili come "La nave dolce" e "Il Bene Mio", e con la regista Elisa Amoroso, di indagare cosa accade dopo che, da bambine, si è stati fra le baby miss più pagate al mondo e ci si è nutriti di applausi, visibilità, popolarità. Ma abbiamo cercato anche di raccontare che cosa era e che cosa è l'infanzia oggi, fra una foto su Facebook e una passata di mascara. Per farlo abbiamo scelto di raccontare una storia incredibile, quella di Giovanna Goglino e delle sue sorelle, nonché della loro madre Cristina Cattoni che oggi, quasi sessantenne, continua a sfilare in passerella, a fare concorsi di bellezza e a vincere fasce".
Negli anni Novanta, Giovanna Goglino era infatti una delle bambine più famose al mondo: apriva quasi tutte le sfilate di Pitti Bimbo, era protagonista delle campagne di Barbie e di moltissimi altri marchi, era ricercatissima per pubblicità e sfilate. "Siamo partiti dal passato per interrogarci sulla nostra società, sui cambiamenti epocali che abbiamo attraversato e nei quali stiamo annaspando, per riflettere sul culto della popolarità e dell'apparenza" spiega ancora la scrittrice Flavia Piccinni. Il tentativo della pellicola non è solo quello di indagare gli stereotipi sostenuti dalla società, ma anche di ragionare sulle molteplici conseguenze che l'ossessione per l'apparire e per la bellezza possono produrre nei bambini e negli adulti. Il risultato - poetico e a tratti disturbante - non sarà per niente scontato.