Il doppio ex Coppola: 'De Poli porterà il Taranto in serie B'
A Messina è un simbolo delle stagioni vissute in serie A dai peloritani. Carmine Coppola, che per qualche mese ha indossato anche la maglia rossoblù (sei presenze dal gennaio 2010). L'ex centrocampista a Blunote, si immerge nei ricordi vissuti con le due casacche: “Cosa è successo a Messina? Beh, quello che hanno visto tutti: la proprietà non iscrisse la squadra nel calcio che conta e si sprofondò in categorie che con questa città non c’entrano nulla. A Messina, per fare calcio ad alti livelli, servirebbe sempre una famiglia Franza…”.
TARANTO: “A Taranto sono stato benissimo: peccato che alle spalle avessimo una società di “dementi”. Venivo da anni importanti, vissuti in categorie superiori, e i tifosi ionici mi accolsero in maniera eccellente. Fu un periodo meraviglioso: ripeto, peccato solo per la società che fece “macelli”. Erano degli sprovveduti, tranne Sergio Mezzina, che a livello tecnico era molto preparato, e il buon Mike Hulls, persona per bene. In riva allo Ionio ho assistito a scene assurde”.
MESSINA: “In giallorosso ho vissuto momenti indimenticabili. Oggi, però, sarebbe dura riviverli visto che molte cose sono cambiate. Taranto e Messina sono due piazze importanti che meritano ben altro. Nella città siciliana ci vivo, ho i figli e l’attività: mi è rimasta nel cuore e sono un tifosissimo della squadra di Lucarelli, insieme al mio Napoli”.
MESSINA-TARANTO: “E’ una partita difficilissima per entrambe. Il Taranto è una buonissima squadra che viene da un passo falso che in una stagione può capitare. Ai supporters ionici dico di stare vicini alla società. Le due formazioni hanno tutte le carte in regola per tirarsi fuori dalla bassa classifica. Un episodio potrebbe cambiare l’andamento della partita. Quando ero calciatore amavo certi tipi di partite. La posta in palio è pesante, ma i calciatori, qualsiasi sia il risultato, devono viverla senza drammi perché ci sono altre otto partite. In questo girone ho visto squadre, al momento avanti a Taranto e Messina, che sembravano delle “bande”...".
DE POLI: “Il Taranto ha fatto un colpaccio affidando il ruolo di ds a Fabrizio De Poli: è una persona per bene e preparata, tra i migliori in circolazione. È il top. Sono nato con lui ai tempi del miracolo Cittadella, ero un ragazzino un po' pazzo e lui mi “menava” sempre. Mi ha dato tanto e gli voglio un gran bene. Con De Poli il Taranto arriverà in Serie B e molti calciatori giovani diventeranno fortissimi”.
IL MESSINA: “I singoli sono tutti da vertice. Purtroppo, qualche mese fa c’era una società improvvisata, ma con l’avvento del presidente Proto, del ds Pitino e di Manfredi le cose cambieranno. In rosa ci sono calciatori come Angelo Rea, che fa la differenza e non è da Lega Pro, Foresta, altro ottimo elemento, poi Musacci, Sanseverino, Mancini e Milinkovic. Lucarelli è un motivatore e queste sfide le sbaglia difficilmente”.
IL CAMPIONATO: “Le prime stanno facendo un campionato a parte con il Lecce che ben figurerebbe anche in Serie B. Nella parte inferiore le squadre sono mediocri, con calciatori da Promozione, davvero scarsi. Il Messina non c’entra nulla con quelle posizioni. Il Catania è penalizzato, ma in quella piazza si sa fare calcio”.
MOMENTI TARANTINI: “Ricordo la mia prima partita allo “Iacovone”: tutti mi applaudivano. Per indossare la maglia del Taranto devi avere “le palle”: in una piazza del genere possono giocarci soltanto determinati calciatori. Ricordo ancora la trasferta di Rimini, c’era una valanga di supporters ionici: cose assurde. Mi auguro di rivederli almeno in Serie B, anche se tifosi del genere farebbero bella figura in massima serie. Però, devono andare allo stadio e sostenere la squadra...".