Giochi del Mediterraneo, Castronuovo chiede collaborazione

Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia
CRONACA
05.08.2023 18:11

Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo, esprime la sua forte apprensione sul destino incerto dei Giochi del Mediterraneo. La manifestazione sportiva internazionale, che dovrebbe svolgersi a Taranto nel 2026, rappresenta una grande opportunità per il rilancio del capoluogo ionico. Evento realizzabile con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, in primis, delle istituzioni. Questo è quanto ribadito dal commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, nel corso dell'ultima conferenza stampa.

«I Giochi del Mediterraneo - ha detto Castronuovo - rappresentano una grande opportunità, non solo per Taranto, Brindisi e Lecce, ma per la Puglia intera. Sono un evento sportivo che può avere ricadute significative su tutto il territorio, solo se consideriamo che sono attesi circa 4 mila atleti che verranno da 26 paesi dell'area del Mediterraneo». Continua il coordinatore regionale: «Quindi un evento sportivo che permette di iniziare relazioni sociali, economiche e culturali internazionali, di tutto rilievo. A fronte di questo significato, evidente dovrebbe essere interesse di tutti, delle istituzioni, della politica, delle forze imprenditoriali e sociali di lavorare in modo coeso e compatto. 

Per il coordinatore regionale quello che «dovrebbe essere scontato, appare come ovvio in realtà non lo è, perché per quanto riguarda il lato istituzionale si assiste, da due mesi, solo a un batti e ribatti polemico che non porta da nessuna parte e non produce risultati». «È stato insediato un commissario di Governo - ha ribadito Castronuovo - Massimo Ferrarese proprio perché il Governo ha ritenuto che ci siano degli importanti ritardi, che rischiano di pregiudicare il successo della manifestazione e di fallire l'appuntamento con la data di giugno 2026. Il commissario si è messo a lavoro ma vediamo, invece, sul fronte locale e istituzionale, soprattutto, che continuano una serie di distinguo, di polemiche e prese di posizione». 

Il coordinatore regionale si chiede quale sia lo scopo di questi attriti: «Se è un obiettivo di contrasto politico - ha specificato - noi non ci stiamo e riteniamo invece, e in questo condividiamo l'appello privilegiato del commissario, che vada privilegiato il gioco di squadra. Ci sarà tanto da lavorare, ci sono da costruire impianti, da pensare alle opere complementari e all'accoglienza e questo apre uno spazio immenso, importante, per tante categorie di fornitori per l'artigianato e la nostra imprenditoria. Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro».

«Di netto, ormai, abbiamo meno di due anni e mezzo - ha concluso il coordinatore regionale - a disposizione se consideriamo che i primi sei mesi del 2026 andranno utilizzati per collaudare gli impianti. Tempo da perdere non ce n'è più, ne abbiamo già perso tanto e c'è soltanto da lavorare seriamente».

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