Giochi del Mediterraneo, Castronuovo chiede collaborazione
Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, Stefano Castronuovo, esprime la sua forte apprensione sul destino incerto dei Giochi del Mediterraneo. La manifestazione sportiva internazionale, che dovrebbe svolgersi a Taranto nel 2026, rappresenta una grande opportunità per il rilancio del capoluogo ionico. Evento realizzabile con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, in primis, delle istituzioni. Questo è quanto ribadito dal commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, nel corso dell'ultima conferenza stampa.
«I Giochi del Mediterraneo - ha detto Castronuovo - rappresentano una grande opportunità, non solo per Taranto, Brindisi e Lecce, ma per la Puglia intera. Sono un evento sportivo che può avere ricadute significative su tutto il territorio, solo se consideriamo che sono attesi circa 4 mila atleti che verranno da 26 paesi dell'area del Mediterraneo». Continua il coordinatore regionale: «Quindi un evento sportivo che permette di iniziare relazioni sociali, economiche e culturali internazionali, di tutto rilievo. A fronte di questo significato, evidente dovrebbe essere interesse di tutti, delle istituzioni, della politica, delle forze imprenditoriali e sociali di lavorare in modo coeso e compatto.
Per il coordinatore regionale quello che «dovrebbe essere scontato, appare come ovvio in realtà non lo è, perché per quanto riguarda il lato istituzionale si assiste, da due mesi, solo a un batti e ribatti polemico che non porta da nessuna parte e non produce risultati». «È stato insediato un commissario di Governo - ha ribadito Castronuovo - Massimo Ferrarese proprio perché il Governo ha ritenuto che ci siano degli importanti ritardi, che rischiano di pregiudicare il successo della manifestazione e di fallire l'appuntamento con la data di giugno 2026. Il commissario si è messo a lavoro ma vediamo, invece, sul fronte locale e istituzionale, soprattutto, che continuano una serie di distinguo, di polemiche e prese di posizione».
Il coordinatore regionale si chiede quale sia lo scopo di questi attriti: «Se è un obiettivo di contrasto politico - ha specificato - noi non ci stiamo e riteniamo invece, e in questo condividiamo l'appello privilegiato del commissario, che vada privilegiato il gioco di squadra. Ci sarà tanto da lavorare, ci sono da costruire impianti, da pensare alle opere complementari e all'accoglienza e questo apre uno spazio immenso, importante, per tante categorie di fornitori per l'artigianato e la nostra imprenditoria. Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi a lavoro».
«Di netto, ormai, abbiamo meno di due anni e mezzo - ha concluso il coordinatore regionale - a disposizione se consideriamo che i primi sei mesi del 2026 andranno utilizzati per collaudare gli impianti. Tempo da perdere non ce n'è più, ne abbiamo già perso tanto e c'è soltanto da lavorare seriamente».