La Funzione Pubblica CGIL si oppone fermamente alla decisione dell’amministrazione comunale di Mottola, guidata dal sindaco Giovanni Piero Barulli, di esternalizzare i servizi di riscossione e accertamento dei tributi minori.

Il sindacato respinge le accuse rivolte ai dipendenti comunali, ritenuti responsabili di presunte inefficienze che avrebbero portato a questa scelta. Secondo la FP CGIL, si tratta invece di una decisione politica che rischia di svuotare di valore il lavoro del personale interno e di rappresentare un fallimento gestionale per il Comune.

“È una scelta incomprensibile – afferma Mimmo Sardelli, segretario generale della FP CGIL di Taranto – soprattutto perché lo stesso Comune ha recentemente assunto nuovo personale amministrativo-contabile, che avrebbe potuto svolgere le stesse mansioni ora esternalizzate”.

Dura anche la posizione di Mimmo Matarrese, rappresentante RSU della FP CGIL nel Comune di Mottola: “Nel 2015 questi servizi erano stati internalizzati per garantire un maggiore controllo sulle entrate e scongiurare affidamenti a ditte che spesso impiegano personale sottopagato. Ora si torna indietro di dieci anni”.

Il sindacato accusa l’amministrazione di mancare di una visione strategica e di non investire nella valorizzazione del personale. “Serve una macchina amministrativa efficiente, una formazione continua dei dipendenti e un migliore coordinamento tra uffici”, sottolineano Sardelli e Matarrese, che lanciano un nuovo appello al dialogo, pur denunciando la scarsa propensione della giunta a confrontarsi con le parti sociali.

L’esternalizzazione dovrebbe diventare operativa da marzo 2025, ma la battaglia sindacale è tutt’altro che chiusa.