Taranto: Vietri, ‘4 milioni non 8 dal Comune per la Fase 2’
Qualche giorno fa l’amministrazione comunale di Taranto ha annunciato di aver varato e destinato 8 milioni di euro per la fase-2 ma, in realtà, le risorse proprie messe in campo sono la metà della cifra comunicata ai cittadini. Leggendo infatti il provvedimento della giunta comunale è palese che l’amministrazione non ha certamente, come invece lascia intendere, destinato 8 milioni di risorse proprie in favore di cittadini e delle imprese infatti nella suddetta cifra è stato conteggiato 1 milione e 400 centomila euro dei buoni spesa nazionali, soldi varati dal governo e destinati dallo stesso alle persone in difficoltà. Risorse dunque non varate dall’amministrazione comunale che aveva solo il compito di distribuire questo fondo ricevuto dal governo. Troviamo inoltre nel medesimo conteggio 550 mila euro destinate dalla regione all’emergenza; somma, anche questa, non stanziata dall’amministrazione comunale ma semplicemente utilizzata da quest’ultima. Infine, incredibilmente, il comune arriva alla cifra di 8 milioni iscrivendo in queste risorse 1,9 milioni per il “sostegno ai fitti”. Trattasi di un finanziamento che tutti gli anni la regione trasferisce ai comuni per il contributo ai canoni di locazione e che, quest’anno, è destinato a coloro che ne hanno fatto richiesta nel 2018; una somma che non c’entra nulla con le risorse per l’emergenza covid! Cosi, sottraendo velocemente ai quasi 8 milioni annunciati dall’amministrazione 1,4 milioni, 550 mila euro e 1,9 milioni restano solo 4 milioni, ovvero la metà, quelli realmente varati e messi a disposizione dall’amministrazione comunale per la fase 2. Molto pochi e siamo dispiaciuti che l’amministrazione comunale attribuisca a se somme stanziate e destinate all’emergenza da altri soggetti istituzionali. In un momento così drammatico, più che mai, il comportamento di amministrazione responsabile richiederebbe chiarezza e sincerità nei confronti della cittadinanza. (Giampaolo Vietri - Consigliere Comunale - Fratelli d’Italia)