Intervista a "Signorina Démodé"
Spettacolo teatral/danzante ispirato al cinema muto
di Maria Pastorelli
DA DOVE È PARTITA L’IDEA DI UNO SPETTACOLO ISPIRATO AGLI ANNI 20/30?
In realtà è l’idea che ha trovato me!
La prima vera intuizione è stata quella di voler unire tutta una serie di elementi che avevo sviluppato in ricerche precedenti e che poi avevo lasciato andare.
È stato come se ad un certo punto, naturalmente, questi tasselli avessero trovato il modo per incastrarsi, per raccontare una storia, usando il linguaggio che più mi sta a cuore, quello del corpo.
Così poi durante la creazione ho messo mano tra antichi oggetti collezionati da mio padre, i quali, inevitabilmente, mi hanno suggerito un’ambientazione retrò.
Inoltre l’altra necessità che mi ha spinta a questa creazione è stata anche quella di voler sperimentare un registro più comico e farlo incontrare con quello che fino a quel momento mi era venuto più semplice, quello drammatico.
Ora il registro comico è diventato quasi una dipendenza!
UTILIZZI ALCUNI OGGETTI IN SCENA MA COME ATTRICE COSA RAPPRESENTA PER TE LA VALIGIA?
La valigia è casa e viaggio!
Racchiude il mio mondo fatto di immaginazione e concretezza, sogno e realtà. È il mio modo per sentirmi a casa anche quando non lo sono. In particolare quella valigia è legata ad un ricordo a me molto caro ed è come se la sua storia mi accompagnasse nel mio viaggio, fatto di curiosità, voglia di creare, condividere, sognare e far sognare.
L’INTERAZIONE CON IL PUBBLICO TI PORTA A MODIFICARE LA NARRAZIONE DELLO SPETTACOLO?
Mi piace lasciare che lo spettacolo si nutra dei luoghi in cui viene fatto e delle persone che lo osservano, così che sia sempre uguale e sempre diverso. Questo richiede una gran buona dose di disponibilità al farsi trasportare, da un lato, e saper gestire, dall’altro, quello che accade sul momento ed è così che a volte accadono magie, che ne’ a volerle scrivere a tavolino, ne’ a volerle immaginare, potrebbero essere tanto originali. Certo, una struttura alla quale fare riferimento è assolutamente necessaria ma il bello è quando si trova l’equilibrio tra il non farsi incastrare da essa e il riuscire a trasformare in opportunità tutto quello che accade, anche se non è esattamente quello che avevi previsto.
Così mi concedo ogni volta di rischiare e di stupirmi ed è così che anche il pubblico si stupisce, gioca e respira insieme a me, rinnovando, di volta in volta, questa creazione.
FARAI ALTRE REPLICHE O HAI ALTRI PROGETTI PER IL FUTURO?
Le prossime repliche stabilite sono a Lecce, il 12 Aprile, alle Manifatture Knos, e a Grottaglie, il 4 Maggio, presso il Centro YogaRama. Ci sono poi altre date in via di definizione che pubblicherò sulle mie pagine fb.
Inoltre, al momento sono in corso varie attività legate alla creazione, alla formazione e alla condivisione, tutte racchiuse all’interno di un grande contenitore chiamato “teaLtro - teatro danza sogni” che sto sviluppando anche grazie al sostegno dello spazio del Laboratorio Urbano ExFadda a San Vito dei Normanni.
Qui infatti dallo scorso anno ho attivato una serie di laboratori, tra questi “teaLtro - laboratorio teatrale”, “BALLA!” un percorso che mira al ritrovamento del piacere e del benessere attraverso il movimento e la danza, oltre a tutta una serie di attività collaterali.
Abbiamo messo su anche uno spettacolo per bambini dal titolo "Ma Io Non Volevo Fare Il Pirata!"
Ed è inoltre in corso la creazione di una nuova produzione a cui stiamo lavorando insieme ad una collega e amica di Brescia, della quale organizzeremo a breve una porta aperta della prima fase di studio.
QUANDO PENSI A UNO SPETTACOLO UNISCI SEMPRE LA DANZA ALLA RECITAZIONE?
Per me sono dei linguaggi che coesistono, non riesco a pensare a l’uno senza l’altro, movimento e voce derivano dalla stessa fonte, il corpo, come si fa a separarli?
FOTO DI SCENA
di Yulia Longo
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