Ex Ilva: Sentenza Consiglio di Stato, Confcommercio ‘Scontro sarà inevitabile’
Febbraio 2020, il sindaco di Taranto ordina alle due società (Ancelor Mittal e Ilva in AS) di individuare gli impianti interessati da emissioni inquinanti e di rimuovere gli ostacoli; giugno 2021, il Consiglio di Stato accogliendo i ricorsi delle due Società, conferma dunque che: “non vi è pericolo ulteriore rispetto a quello ordinariamente collegato allo svolgimento dell’attività produttiva dello stabilimento industriale e gestito attraverso la disciplina dell’AIA’. “L’attività produttiva di Acciaierie d’Italia - commenta Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto - proseguirà dunque con regolarità. Per i giudici i dati sull’inquinamento non provano in modo certo l’esistenza di anomalie, tali da costituire pericolo. In poche parole non è cambiato nulla: il pericolo c’è ed è riconosciuto persino dai giudici del Consiglio di Stato, ma non saranno le sedi giudiziarie a dare le risposte che la città si attende sul futuro di Taranto. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, commentando la sentenza del C. di S. ha annunciato che ora il Governo procederà spedito sul piano industriale ‘ambientalmente compatibile’, ma quante volte sono stati fatti annunci di questo tenore? E, cosa significa ambientalmente compatibile? Giustamente il testimone ora passerà allo Stato, il cui obiettivo principale è innanzitutto garantire lo sviluppo della filiera dell’acciaio, al di là di ogni transizione ecologica. Non meno importante è però il ruolo della politica che deve chiaramente esprimersi sul destino di Taranto. Da una parte c’è la richiesta del sindaco Melucci e della Regione, e di una parte della comunità locale e del mondo delle associazioni – e tra queste Confcommercio Taranto - che chiedono la “chiusura dell’area a caldo dello stabilimento“, dall’altra ci sono i sindacati, gli industriali e una parte della politica e che parlano di processi che garantiscano la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Due mondi, due visioni, due prospettive di futuro. Lo scontro sarà inevitabile”. (CS)