Superbonus: Casartigiani, la preoccupazione degli imprenditori tarantini
‘Rischieremmo inevitabilmente dei processi di fallimento, purtroppo irreversibili’
La manovra governativa che ha abolito lo sconto fattura e la cessione del credito dei Superbonus e Bonus per le ristrutturazioni edilizie, inevitabilmente ha allarmato gli imprenditori del settore. In assenza di soluzioni immediate, le aziende potrebbero rischiare il fallimento o il licenziamento dei dipendenti. Lo confermano le dichiarazioni raccolte da Casartigiani.
Vito Del Giudice, presidente AMJ Casartigiani Taranto e titolare dell’azienda di assistenza d’impiantistica Climatec di Taranto, sostiene che il problema principale, a cui il Governo deve porre anzitutto rimedio è la mancanza di liquidità. “Inizialmente abbiamo vissuto una fase “rosa e fiori” – spiega Del Giudice - perché le aziende che avviavano i lavori, prendevano in carico i crediti che poi monetizzavano. I clienti, d’altra parte, sono stati più incentivati a ristrutturare e spendere, grazie ai Bonus. Infatti, lo dimostra l’aumento di attività del settore edile negli ultimi anni». «Ora il problema - avverte Del Giudice - è che le aziende si ritrovano con molti crediti accumulati nel cassetto fiscale che non possono più monetizzare. E io sono stanco di dover adeguare i listini, di correre dietro le banche e alla burocrazia».
Del Giudice esprime forte preoccupazione anche verso i colleghi: «Noi siamo un centro assistenza e fortunatamente non abbiamo avuto bisogno di accedere ai Bonus. Tuttavia, penso ai colleghi che hanno investito e che ora debbano anche fare i conti con le esigenze del personale. È tutto un grande interrogativo, - conclude Del Giudice – c’è solo tanta incertezza e smarrimento per le aziende che possiedono i conti correnti bancari vuoti e hanno tanta difficoltà di pagare le tasse di quel credito. Speriamo che torni tutto come prima e si dia la possibilità alle aziende coi cassetti fiscali pieni di sistemarsi».
Antonio Dimita, segretario AMJ Casartigiani Taranto e titolare dell’azienda edile e di impiantistica IN.TE.MA. di Massafra, spiega di come si sia avvalso del Bonus 110 e di quelli minori: «Già nel 2021 l’inaspettato decreto Antifrodi ha destato qualche sospetto. Oggi, con questo blitz, il Governo sta causando problemi alle imprese. Ci siamo fidati, perché abbiamo creduto alle loro promesse elettorali». Dimita lamenta l’impossibilità di smaltire i crediti acquistati. «Disponiamo dei crediti che non siamo riusciti a scontare, sia del Bonus ristrutturazioni e del Superbonus. E come se non bastasse, dalla sera alla mattina, ci ritroviamo con i cantieri bloccati». «Ci sono stati anche degli intermediari che potrebbero acquistare crediti fiscali a partire dai 500 a 1 milione di euro, tramite fondi esteri. E che dire delle piccole imprese artigiane? I cui crediti fiscali non arriverebbero neanche a centomila euro? Siamo abbastanza preoccupati perché se la situazione dovesse rimanere in stallo, rischieremmo inevitabilmente dei processi di fallimento, purtroppo irreversibili» conclude Dimita.
Giuseppe Santacesarea, consigliere Casartigiani Taranto e amministratore unico della Santacesarea Srl di Taranto, si occupa di caldaie e climatizzatori. Il titolare della ditta, che ha usufruito dei Bonus e Superbonus, si ritrova con i crediti incagliati e punta l’attenzione sui privati: «Non dimentichiamo che nei 19 miliardi attualmente bloccati dal decreto sono comprese le somme dei richiedenti che hanno usufruito della prima trance del mutuo SAL (Stato di avanzamento del lavoro), per la ristrutturazione degli immobili, aspettando di incassare la seconda. Erogazione attualmente bloccata». «Molti di questi utenti, avendo le case in fase di ristrutturazione, vivono in fitto. E ora, purtroppo si ritrovano con gli immobili ristrutturati a metà e i soldi da restituire entro il 31 marzo, qualora non fosse concessa una proroga» conclude Santacesarea. (Comunicato stampa)