Tornare alla terra: opportunità per i giovani di Taranto
Terreni agricoli comunali ai giovani: ritorno alla terra in una città industriale vale doppio
Tornare alla terra, anche in una città come Taranto, e coltivare terreni pubblici inutilizzati da tempo può rappresentare una grande opportunità, soprattutto per i giovani. Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale, insieme ai consiglieri comunali Carmen Casula e Michele Patano, propone di programmare bandi per assegnare terreni incolti ai giovani maggiorenni sotto i 41 anni, sfruttando le recenti misure nazionali a sostegno di tali iniziative.
La recente iniziativa nazionale "Generazione Terra 2024" per giovani agricoltori tra i 18 e i 41 anni finanzia l’acquisto di terreni agricoli per consolidare attività imprenditoriali o avviarne di nuove. "Pensiamo a bandi comunali per la concessione di terreni agricoli ai giovani, a canone calmierato, per incrociare la misura governativa sul territorio," dichiarano i consiglieri.
Questo approccio promuoverebbe l'imprenditoria giovanile, rendendo disponibili terreni pubblici attualmente improduttivi per progetti multifunzionali che includano l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, la promozione della biodiversità, la sostenibilità ambientale e l’impiego delle nuove tecnologie.
Oltre a favorire il ricambio generazionale nei campi, queste iniziative consentirebbero ai giovani, più predisposti all'innovazione tecnologica, di cimentarsi con le tecniche dell'agricoltura di precisione. La riqualificazione dei terreni mira a valorizzare le produzioni, ad esempio attraverso la rete delle aziende biologiche, il sistema delle mense scolastiche e la creazione di punti vendita.
Tra le esperienze già consolidate ci sono la promozione di orti sociali, fattorie didattiche e terreni per la produzione a chilometro zero. "Il Comune di Taranto - proseguono - è proprietario di terreni agricoli che deve mantenere per la prevenzione degli incendi, con costi a carico dell'Ente Civico. Ne parleremo con l'assessore al ramo, perché la cessione o il fitto di tali fondi ai giovani, oltre a favorire il ritorno alla terra, rappresenterebbe anche uno sgravio di costi pubblici e un risparmio per le casse comunali".