Confapi Taranto: ‘Liquidità ancora insufficiente per imprese indotto’
Confapi Taranto ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che, prima di Natale, dovrebbero arrivare nuovi pagamenti a favore delle aziende dell’indotto, saldando parte dei debiti. Tuttavia, l’associazione delle piccole e medie imprese sottolinea che la continua mancanza di liquidità resta un problema serio per le imprese appaltatrici.
“Molte aziende non riusciranno a pagare stipendi e tredicesime, ma il problema più grave è la discontinuità dei servizi”, afferma il presidente di Confapi Taranto, ing. Fabio Greco. “Le nostre imprese operano con mezzi e dipendenti ben oltre le necessità attuali, causando perdite che ammontano a centinaia di migliaia di euro. Nonostante gli sforzi della struttura commissariale, non possiamo essere ottimisti riguardo alla ripresa“.
L’emendamento della manovra finanziaria, che destina 3 milioni di euro alle imprese dell’indotto ex Ilva, è visto come una notizia positiva, ma non sufficiente a risolvere i problemi, soprattutto dopo la rinuncia al 35% dei crediti pregressi con Acciaierie d’Italia, nell’ambito dell’accordo transattivo. Confapi chiede chiarezza sul fondo, auspicando una maggiore dotazione finanziaria per far fronte alla persistente incertezza economica.
L’associazione attende anche risposte dalla Regione Puglia per definire una linea di finanziamento e continua a lavorare con Sace per attivare una linea di credito a sostegno dell’indotto. Nel frattempo, Confapi propone l’inserimento di un emendamento nel decreto “salva indotto” che permetta di diluire le perdite in cinque anni, cercando di affrontare la crisi legata alla situazione dell’acciaieria.
Infine, Confapi sollecita la programmazione delle commesse per il 2025, per valutare le reali opportunità future per le aziende dell’indotto.