Femminicidi: Terziario Donna Taranto, ‘Uomini dicano da che parte stanno’
”Io sto dalla parte delle donne” 22 volti di uomini (dirigenti di Confcommercio Taranto) per dire ‘NO’ alla violenza e al femminicidio. Terziario Donna Confcommercio Taranto chiama in causa gli uomini, invitandoli a fare pubblicamente la propria dichiarazione di intenti.
“Perché la lotta alla violenza di genere - afferma Paola Scialpi, presidente provinciale di Terziario Donna Confcommercio Taranto - è una battaglia di civiltà che riguarda donne e uomini. Le donne stanno già cambiando, maturando una consapevolezza di se a lungo negata; ora è assolutamente necessario che cambi l’approccio maschile e che gli uomini ci mettano la faccia, al fianco delle donne”.
Un 25 Novembre di grande mestizia. La giovane Giulia, purtroppo, è la vittima di un ennesimo femminicidio che ha colpito maggiormente l’opinione pubblica, ma la scia di sangue dietro di lei è lunga, 102 donne uccise nel 2023. Ancora in questi giorni, la stampa riporta notizie di nuove aggressioni. E’ un’ onda lunga che va fermata.
Terziario Donna Confcommercio Taranto fa appello alla politica affinché si mettano in atto tutte le azioni e i percorsi possibili per fare prevenzione e per educare, i giovani soprattutto, all’affettività e al rispetto.
“Non bastano le misure, seppure molto importanti, di prevenzione alle molestie ed aggressioni alle donne del recente ddl, approvato ieri all’unanimità in Senato. Occorre - commenta Paola Scialpi - agire sul piano culturale ed educativo. Condivido la frase del Ministro dell’Interno, Piantedosi, che ha definito ‘il femminicidio, una sconfitta durissima per la società’.
Sulla questione dei femminicidi siamo chiamati tutti in causa, donne e uomini, a ognuno di noi compete prendere coscienza della gravità di un fenomeno che colpisce trasversalmente la nostra società e che rappresenta la punta estrema di una perdita di valori, di una degenerazione verso la cultura della violenza che sta intaccando la nostra evoluta società.
Come Terziario Donna concentriamo la nostra attenzione sulla violenza contro le donne, ma non dobbiamo comunque abbassare la guardia sugli altri fenomeni di violenza che vedono coinvolti soprattutto i giovani.
Le famiglie, istituzioni, la scuola in primis, hanno una grande responsabilità. Non da meno all’interno delle nostre organizzazioni e associazioni dove possiamo fare tanto per favorire la cultura del rispetto, della parità.
Presto metteremo in campo un percorso a tappe nel quale incontreremo le donne, le ragazze soprattutto e parleremo di lavoro, di occupazione e di opportunità di autoimprenditorialità perché il lavoro rende le donne più libere e meno dipendi dall’uomo-padrone, da chi mistifica la protezione-dipendenza come forma di amore”.