Taranto: Panarelli, 'Voglio senso di appartenenza e maglia sudata'
Il tecnico: 'Affrontiamo una delle formazioni meglio attrezzate però dobbiamo pensare a noi'
La gara di domenica prossima tra Taranto e Bitonto corrisponde anche all'esordio sulla panchina del tecnico Luigi Panarelli, che commenta così l’attesa: “L’emozione c’è ma nel modo giusto. In settimana ci siamo impegnati in modo concentrato tanto da non pensarci. Sono state tre ottime settimane di lavoro: mi accompagna sempre la mia incoscienza. Domenica il risultato può passare, anche, attraverso la prestazione: sono convinto che quest’ultima ci sarà. Così la percentuale di vittoria sale…”.
LA PREPARAZIONE: “Sono tre settimane che lavoriamo: queste possono essere tante o poche ma non ci sono alibi. Si è lavorato bene e in questi giorni ho cercato d’inculcare, ai ragazzi, ciò che voglio e quello che è il mio modo di vedere il calcio. Sicuramente, c’è ancora da fare ma sono soddisfatto visto il grande impegno”.
IL BITONTO: “In questo campionato ci sono tantissime formazioni attrezzate e domenica a Taranto ne arriva una tra le più forti. I baresi hanno uomini importanti e un tecnico che ha fatto bene. I neroverdi hanno mantenuto lo zoccolo duro della passata stagione come capitò a me nell'Altamura: con gli acquisti mirati possono fare bene. Ci sono elementi di categoria superiore come Biason”.
IL TARANTO: “Pretendo in ogni gara un Taranto voglioso vista la gloriosa maglia che i calciatori indossano. Devono lottare su ogni palla mettendo il cuore oltre l’ostacolo. Attraverso queste prerogative i risultati arriveranno. Mi basta vedere senso di appartenenza. Neanche in categorie superiori, alcune formazioni, hanno la presentazione nel modo in cui l’abbiamo fatta noi venerdì. Abbiamo l’obbligo di sudare la maglia: così i ragazzi verranno apprezzati”.
LA TIFOSERIA: “Sono convinto che domenica sugli spalti ci saranno più di 3000 spettatori: non è il numero che conta ma il grande calore di ogni singolo tifoso. Sarebbe come se ce ne fossero 8000 per passione e sostegno”.
DI BARI: “E’ un calciatore e un uomo nello stesso tempo che stimo tanto. Poteva far parte del nostro progetto…”.
LA GARA: “Si gioca alle 17 e come fa caldo per noi farà caldo per loro: su questo fattore non metto bocca anche perché si è lavorato con temperature caldissime. E’ la prima di campionato e nessuna squadra si conosce bene. Dobbiamo pensare soltanto a noi e fare ciò che sappiamo con convinzione”.
PELLEGRINO: “Per me sono tutti utili e nessuno indispensabile. Sono tutti potenziali titolari, tra cui Cavalli. Il ruolo del portiere è delicato e quindi abbiamo pensato ad un calciatore pronto”.
MERCATO: “Ho mantenuto il gruppo andando ad intervenire sugli under. E’ una rosa importante con tre attaccanti di ruolo come Diakite, Favetta e D’agostino che vanno bene per il mio 4-2-3-1. Non avremmo preso un attaccante tanto per prenderlo. Sono contento dei miei. Intanto la società è disponibile se dovesse servire una punta: dev’essere sempre un giocatore congeniale, un valore aggiunto. Così ben venga”.
FORMAZIONE: “Ogni partita è a se. Lavoro anche per creare una squadra camaleontica. Ho già in mente la formazione per domenica ma mi riservo di dirla. Non svelo neanche i dubbi. Chi scenderà in campo lo farà, anche, in funzione di chi assisterà dalla panchina. Effetto Iacovone? Fa sempre un certo effetto giocare in quello stadio. Sono curioso di vedere come andrà. I ragazzi sanno che quello ionico è un pubblico esigente…”.
MESSAGGIO: “Dobbiamo essere tutti uniti perché la squadra è della città. Società, calciatori e allenatori passano. Siamo chiamati a remare nella stessa direzione”.