Crest-TaTÀ: Due residenze digitali al polo Trac di Taranto
Sostegno e tutor per due progetti creativi del bando regionale
Percorso di vicinanza. In remoto. Per l’attività 2020 del Trac saranno ospiti del Crest Giacomo Dimase con “C’era una volta il Britney”, uno dei cinque progetti vincitori del bando Residenze Digitali rivolto a compagnie e artisti pugliesi, e Paola Di Mitri con “Vita Amore Morte e Rivoluzione”, progetto non vincitore ma "ripescato" in quanto lo studio trova radici nella città di Taranto. Nello specifico, durante il periodo di residenza digitale (dal 15 a fine febbraio), le compagnie saranno sostenuti dal polo geografico Trac di Taranto (binomio Crest-TaTÀ, tutor artistica Catia Caramia), per iniziare e/o per proseguire la ricerca e la sperimentazione del progetto creativo in un percorso produttivo di accompagnamento e di tutoraggio artistico, amministrativo e organizzativo da parte dei promotori del bando e di tutor specializzati nell’ambito dello spettacolo dal vivo. C’era una volta il Britney - Scritto per tutti i bambini invisibili, per tutti gli adolescenti che si ritroveranno a piangere alla fine, mentre stanno ancora ridendo delle battute precedenti, è uno spettacolo di narrazione “partecipata” per un solo attore che parla di una storia vera intermezzata da interventi comici onirici alla Alice nel paese delle meraviglie, attingendo alla drammaturgia inglese di Harries, Kelly, Crimp e altri geni dell’ironia. Parla del Giacomo bambino triste senza perdere la conquistata frizzante “Giacomosità” del Giacomo adulto. Parla di cattivi che sono anche buoni e di buoni che sono anche sempre un po’ cattivi. «Perché non mi piace essere troppo di parte, odiando il vittimismo nonostante ex vittima. E penso che un racconto con chiaroscuri e grigi sia molto più efficace di uno con severe prese di posizione», annota Giacomo Dimase, 31 enne, attore, animatore e formatore teatrale. Vita Amore Morte e Rivoluzione - Uno spettacolo di teatro documentario che intreccia la narrazione teatrale al linguaggio cinematografico. Lo spettacolo ripercorre il ritorno di Paola Di Mitri, 37 anni, regista, autrice e attrice, a Taranto, città paterna e d’infanzia, che porta alla luce una ferita personale che cerca di trovare risposta nel racconto di altre storie famigliari. Attraversando gli archivi di famiglia e con l’aiuto dei supporti digitali presenti sulla scena, insieme ad un gruppo di cittadini incontrati nella ricerca, si tenta di ricostruire una geografia emotiva, sensoriale, storica e urbanistica di Taranto; città pensata per essere volano del Sud, ma che da sempre non è che campo di battaglia operaio, sfruttamento della forza lavoro, disastro ambientale, emergenza sanitaria, simbolo di una situazione meridionale mai risolta. Lo studio è vincitore del Premio Giuria e di una menzione speciale del Premio Dante Cappelletti 2020, nonché del bando Primavera Non Bussa 2020. Acronimo di Teatri di Residenza Artistica Contemporanea, Trac è il primo Centro di residenza teatrale pugliese, un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e dal Mibac che coinvolge quattro teatri e uno spazio studio, per accogliere ogni anno artisti e compagnie in cerca di una casa per la loro ricerca artistica: Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro - Teatro comunale di Novoli (Lecce); Crest - TaTÀ di Taranto; La luna nel letto/Tra il dire e il fare - Teatro comunale di Ruvo di Puglia e Spazio Artinscena di Castellana Grotte (Bari); Bottega degli Apocrifi - Teatro comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia (Foggia). (Comunicato stampa - nella foto in alto Giacomo Dimase)