Pulsano: Chiusura spiagge, ‘Sindaco fugge da proprie responsabilità’
Lo asserisce Emiliano D’Amato, capogruppo Movimento Pulsano Bene Comune
Fa scalpore la nuova ordinanza di chiusura delle spiagge e degli arenili a Pulsano targata 24 maggio 2020. Genera una certa perplessità però vedere come la notizia sia trattata come NUOVA DI ZECCA quando in realtà fosse già stata preceduta da una identica ordinanza pregressa datata 18 maggio 2020. Mentre in tutto il resto della costa ionica è consentito l'accesso nelle spiagge, a Pulsano non è possibile neppure fare un bagno! Ma solo nelle spiagge pubbliche perché da oggi, se hai i soldi e te lo puoi permettere, puoi tranquillamente farlo negli stabilimenti balneari privati. Una forma di discriminazione che, ritengo, sia inaccettabile. Il Sindaco commette almeno due errori:
1. Confonde gli assembramenti vicino ai locali (come mostrano video e foto di dominio pubblico sui social e sui giornali) con l'accesso alle spiagge e al mare delle famiglie che sono tutt'altra storia. In altri termini confonde la movida con i flussi turistici veri delle famiglie;
2. Quando ci si candida a gestire un territorio ci si assume anche delle responsabilità. Non aprire delle spiagge per paura delle responsabilità penali sembra avere un sapore piuttosto "pilatesco" di disimpegno ai propri doveri soprattutto in un territorio dove il mare rappresenta una risorsa.
Il ritardo nell'apertura delle spiagge (che a questo punto salgono a due settimane) genera un blocco dell'economia locale soprattutto del turismo proveniente da fuori provincia (quello vero). Per quale ragione un potenziale turista proveniente dalla provincia di Bari o di Foggia dovrebbe venire ad alloggiare (e quindi anche a pranzare e cenare) nella Marina di Pulsano se poi il mare non è accessibile? Restano invece intatti gli spostamenti interni alla provincia dai comuni limitrofi che poi generano fenomeni come quelli visti domenica. Esiste poi una aggravante: se non consenti l'accesso ad una spiaggia, devi poi anche accertarti di essere in grado di far RISPETTARE tale ordinanza. Cosa che, francamente, non si è vista nella settimana dal 18 al 24 maggio. Il reiterare l'ordinanza di chiusura produrrà quindi solo due effetti:
1. I furbetti continueranno a scendere comunque nelle spiagge incuranti delle chiusure emanante (tanto non c'è controllo ne repressione del fenomeno);
2. Chi pensa di passare le proprie vacanze da queste parti preferirà i comuni limitrofi dove le spiagge sono accessibili danneggiando l'economia locale.
A queste si aggiungono alcune amare osservazioni da fare: il mare ha una funzione terapeutica per molte patologie e non solo. Si sta dicendo a questa gente di rinunciare per ora a questo, al contempo si continua a penalizzare chi rispetta le regole (rimasti ligi al dovere nella speranza di una riapertura); per non punire alcuni stolti si penalizzano gli esercizi commerciali che si sono dotati di ogni forma di rispetto delle norme e le famiglie tranquille. Il Sindaco sapeva che la stagione estiva sarebbe arrivata e non ha fatto nulla per organizzare il territorio sia dentro che fuori le spiagge compreso l'assenza ad oggi di un REGOLAMENTO COMUNALE da me auspicato per gestire al meglio l'accesso alle spiagge pubbliche equo e che consenta a tutti di poter usufruire del mare durante la stagione estiva, residenti in primis ma anche i turisti che spendono sul nostro territorio. Ma d'altronde è un Comune in dissesto (generato da chi oggi come ieri amministra questo territorio), di cosa ci meravigliamo quindi... (Emiliano D’Amato, capogruppo Movimento Pulsano Bene Comune)