Taranto, S.I.A.P. all'Albero dei Tutti: ‘Politica investa di più nella sicurezza’

Antonazzo: ‘Oganici di Polizia e altre forze sono in sofferenza su tutto il territorio nazionale’

CRONACA
27.06.2024 01:20

La segreteria del sindacato di Polizia - S.I.A.P. - ha partecipato all’inaugurazione dell’esposizione dell’Albero dei Tutti presso il Castello Aragonese di Taranto. Il Segretario Generale jonico, Pasquale Antonazzo, ha espresso piena soddisfazione per la manifestazione promossa dalla Fondazione Falcone e fortemente voluta dal Questore di Taranto, dott. Massimo Gambino, e dal Comandante Interregionale Marittima Sud, Ammiraglio di Squadra, dott. Vincenzo Montanaro.

L'evento odierno, di grande importanza e significato, ha visto la presentazione dell’opera scultorea "Albero dei Tutti", simbolo e testimonianza della lotta contro la mafia. In questa occasione, il dirigente S.I.A.P. ha sottolineato che l’organizzazione che rappresenta, da molti anni, sia a livello centrale che periferico, promuove eventi socio-culturali in collaborazione con varie associazioni e scuole, al fine di diffondere la cultura della legalità e dei diritti di cittadinanza, sensibilizzando sul valore storico, istituzionale e sociale della lotta contro la mafia.

Antonazzo ha inoltre evidenziato come il tema della sicurezza sia diventato sempre più complesso e urgente, richiedendo una maggiore determinazione e misure efficaci. È necessario che la politica dimostri concretamente di voler investire nella sicurezza, attraverso lo stanziamento di più risorse per le indagini, sia in termini di personale che di tecnologie. Gli organici della Polizia di Stato e delle altre forze di Polizia sono in sofferenza su tutto il territorio nazionale. Da oltre un ventennio, infatti, l’apparato investigativo ha visto il pensionamento di molti addetti senza un’adeguata sostituzione, riducendo così l’efficacia operativa. Attualmente, molti poliziotti hanno una media anagrafica che si avvicina ai 50 anni.

Nonostante tutto, Antonazzo ha ribadito l’importanza di non dimenticare quello che deve essere l’obiettivo comune: la lotta contro la mafia.

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