Ripescaggi in C: Fondo perduto oneroso, Tavecchio non molla!
L’ultimo Consiglio Federale ha provveduto a ripristinare il format della Serie C a 60 squadre dalle attuali 54, come previsto dall’articolo 49. Una decisione dal sapore esclusivamente politico – scrive Vittorio Galigani su tuttolegapro.com - tanto che Carlo Tavecchio, presidente della Figc, si è immediatamente espresso sulla volontà di proseguire in un percorso oneroso, il famigerato fondo perduto. Secondo i bene informati, le società che intendono presentare domanda di ripescaggio dovranno versare i famosi 500 mila euro. Un furto. Una decisione che fa morire, sul nascere, le speranze di tante piazze che ambivano alla categoria professionistica. Una situazione irritante – prosegue Galigani – che dimostra quanto il “palazzo” non abbia mai rinunciato all’idea di ridurre l’organico della Serie C. In un modo estremamente autoritario. Assolutistico. Facendosi scudo delle decisioni assunte, a maggioranza qualificata, in Consiglio Federale, che propende per un sistema futuro univoco: solo chi è straricco deve fare calcio. Non è però così che deve andare. Si deve salvaguardare la managerialità dei progetti. Gli aspetti positivi di gestione oculate. L’impegno strutturale delle singole società. Gli esempi attuali di Sassuolo e Crotone in Italia, del Leicester in Europa, sono i più calzanti. Maggio si prospetta come un mese caldissimo dalle parti di via Allegri. Lo scontro, attorno al tavolo consigliare, appare scontato. Gli intendimenti di Gabriele Gravina, presidente della Serie C/Lega Pro, erano e rimangono ben diversi dalle manifeste volontà di Tavecchio. La riforma della terza serie compete alle stesse società di categoria, riunite in assemblea con potere democratico.