Motori: Giovinazzi, "Il simulatore Ferrari dà grandi emozioni"

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Redazione
07.09.2016 07:40

E’ un momento magico per Antonio Giovinazzi. Il fine settimana di Monza non gli ha regalato “solo” una vittoria da ricordare che gli ha permesso di portarsi a soli dieci punti dal leader della GP2 Series, Pierre Gasly.

Il pilota di Martina Franca ha lasciato domenica sera il circuito brianzolo puntando dritto a Maranello. Nella giornata di lunedì c’era ad attenderlo un test al simulatore della Ferrari, il “ragno”, come viene chiamato dagli addetti ai lavori. Un riconoscimento al suo talento da parte della Scuderia, e per Giovinazzi è stata un’opportunità che lo ha emozionato anche più di una vittoria.

“Emozionato? Parliamo della Ferrari, di Maranello, come si fa a non essere emozionati? – ha raccontato Giovinazzi a Motorsport.com – è stata un’opportunità bellissima. Non avevo mai provato un simulatore di Formula 1, e nei primi giri avevo la testa che mi girava un po’. Ma mi sono ritarato subito, e devo dire che alla fine è una bella sensazione quella che si prova guidando un simulatore di questo tipo”.

Una giornata intensa quella di Giovinazzi, con la mattinata trascorsa sul circuito di Monza, ed il pomeriggio su quello di Singapore. Miracoli del mondo digitale. 
“Ho provato due tracciati dalla caratteristiche molto differenti, un circuito permanente e un cittadino – ha spiegato Antonio – e mi sono trovato molto bene. Sono strumenti incredibili, e ora capisco quanto siano utili per preparare una gara. Ma su tutto ha prevalso la felicità per questa opportunità. Ora tornerò a preparare il finale di stagione che mi attende in GP2, ma non posso che ringraziare la Ferrari per questa giornata".

Un test virtuale è solo un test, ma in questo caso si carica di significati. Il primo è che in casa Ferrari osservano, e quando vedono qualcosa che va oltre la buona prestazione, come nel caso di Giovinazzi, si interessano.

Un test virtuale è solo un test, ma intanto ci si conosce, c’è modo di farsi un’opinione, non per sentito dire, ma in modo diretto. Nel caso del ventiduenne pilota del team Prema, c’è anche un altro elemento che si carica di significati: Giovinazzi è italiano, come lo è Antonio Fuoco, da anni presente nel programma Driver Academy di Maranello.

Per molto tempo si è parlato della mancanza di aiuti, di chance, per i rappresentanti del nostro vivaio nazionale. Ma se c’è una cosa che ha insegnato la scuola Red Bull, è che bisogna dimostrare di valere un investimento. Fare qualcosa di speciale, e Giovinazzi lo ha fatto.

Non solo puntando al titolo da esordiente nel suo primo anno in GP2, ma anche con rimonte incredibili a Baku e a Monza. E, in modo non casuale, è arrivato il riconoscimento della Ferrari. Poi si vedrà...

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