MARTINA, Gidiuli: "Mi vergogno delle strutture martinesi"

Michele Lillo
07.09.2016 14:18

Entusiasmo ed emozione per una prima volta piena di responsabilità e sottolineata da quella grinta e da quella schiettezza che sono parte integrante del suo carattere: Giuseppe Gidiuli da quasi due settimane è al timone del nuovo Martina. Dopo tante esperienze nei campi di tutta la Puglia, al mister martinese tocca allenare per la prima volta la squadra della sua città, altra componente importante del progetto ASD Martina Calcio 1947 che basa la sua nuova attività sulle professionalità del posto. Un nuovo impegno che parte da ricordi importanti: “Io vengo dalla vecchia scuola essendo cresciuto con due pietre miliari del Martina come Ciccio Pellegrini e Mario Laudisa. Sono stati loro ad insegnarmi che un allenatore deve parlare poco e operare bene. Ho iniziato la mia avventura sportiva a 10 anni con le giovanili del Martina sul terreno del Tursi e ora mi ritrovo ad affrontare una sfida nella quale sarò più un padre di famiglia che un allenatore vero e proprio, una sfida che mi vede circondato da professionisti e laureati martinesi, cosa che mi rende orgoglioso”. A breve Gidiuli e tutto il nuovo gruppo dovranno, però, affrontare le difficoltà del campo, legate anche a quell’essere “il Martina” che porterà le altre formazioni a duplicare gli sforzi per ottenere un risultato di prestigio: “Il gruppo è composto da una ventina di calciatori, di cui alcuni d’esperienza e altri molto giovani e promettenti, un gruppo che ha una grande responsabilità. L’idea è quella di integrare in gruppo dei classe ’97 e ’98 per pianificare sin da ora il futuro di questa squadra. Abbiamo creato questo organico in due settimane, cosa non semplice anche perché molti giocatori sono scesi di categoria. Lo hanno fatto, e li ringrazio per questo, perché sono convinti di aver sposato un progetto a lungo raggio che, però, sarà sempre più complesso gara dopo gara. Troveremo campi e formazioni difficili da affrontare e con noi tutte le squadre metteranno in campo grande impegno perché siamo il Martina e batterci sarà per loro un obiettivo importante. Quello che dovremo fare sin dall’inizio è passare dal calcio parlato a quello giocato, concentrandoci sulle prestazioni e sui risultati”. Per ultimo arriva la stoccata indiretta agli uffici comunali (e forse in parte ai precedenti gestori dello storico stadio cittadino) per la condizione in cui versano le strutture della città: “Sono cresciuto con questa maglia e da martinese mi vergogno del fatto che non si abbia una struttura decente per giocare a calcio. Vedere Martina in queste condizioni non è bello, eppure c’è tanta ricchezza in città. Anche solo per ottenere un permesso per l’utilizzo del palazzetto dello sport abbiamo dovuto attendere mezza giornata, perciò mi sento di dire che chi dice di voler bene alla città deve iniziarlo a dimostrare sul serio”. 

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