Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

Papa Francesco: lutto nazionale fino al 26 aprile, ma è polemica sul 25

Il Governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, dal 22 al 26 aprile, includendo così anche il 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione. La decisione è stata presa nel Consiglio dei Ministri, dove si è discusso tra chi proponeva tre giorni – come avvenuto per Giovanni Paolo II – e chi, come la premier Giorgia Meloni, ha spinto per un periodo più ampio.

Ad accendere la polemica sono state le parole del ministro Nello Musumeci, che ha dichiarato: «Il 25 aprile? Tutte le cerimonie sono consentite, con la sobrietà che la circostanza impone». Un’espressione che ha scatenato reazioni durissime.

Il Partito Democratico ha annunciato che osserverà il lutto solo fino al 24 aprile. Alleanza Verdi-Sinistra ha denunciato “l’allergia di Palazzo Chigi alla Liberazione dal fascismo”, mentre i Radicali parlano di “uno Stato che somiglia sempre più a una teocrazia”. Più cauti i 5 Stelle, che hanno fatto sapere di voler evitare polemiche, pur confermando la loro partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile.

La questione rischia di sovrapporsi alle commemorazioni istituzionali previste per il Papa, con il culmine sabato 26 aprile, giorno dei funerali. In quel giorno, anche le partite di calcio saranno fermate in segno di lutto.

Nel frattempo, Meloni ha rinviato la missione in Uzbekistan e Kazakistan per essere presente alle esequie di Francesco. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha modificato l’agenda, posticipando a fine mese l’incontro con le associazioni combattentistiche. Il 25 aprile sarà comunque all’Altare della Patria e a Genova, per l’ottantesimo anniversario della Liberazione.

Anpi conferma che tutte le iniziative in programma si svolgeranno “nel pieno rispetto della giornata di lutto”. Ma il presidente dell’Aned, Dario Vanegoni, è critico: “È un modo assurdo di strumentalizzare un lutto vero che condividiamo”.

In tutta Italia restano confermate manifestazioni e celebrazioni: a Bologna, a Napoli, a Milano con il concerto alla Scala già sold-out. Il 25 aprile si celebrerà, ma sotto l’ombra della polemica.

About Author