Taranto: ‘Mercato settimanale Tamburi recuperi prestigio e funzionalità’
Risale alla metà degli anni 2000 il massimo splendore del mercato settimanale dei Tamburi, con circa 350 operatori del commercio su area pubblica che implementavanouna sorta di marketing territoriale e determinavano la confluenza, a Taranto, di migliaia di cittadini di altri comuni; persino delle province limitrofe. Non era l’età dell’oro, s’intende ma ritrovarsi nell’ampia area attrezzata di via Masaccio, con postazioni ben segnalate, servizi igienici, docce, acqua corrente, per la quale erano state spese risorse finanziarie assai significative, anche della Regione Puglia, dava il segno di una capacità di accoglienza del Capoluogo ionico, oltreché di offerta commerciale a prezzi calmierati, assai competitivi, con ricadute importanti sull’economia della Città e delle stesse casse comunali. Poi a febbraio 2012 si aprì una voragine profonda cinque metri e larga dieci, esattamente nella zona tra via Deledda e via Archimede, proprio mentre i commerciantierano intenti ad allestire le loro postazioni ed un furgone in transito, con tre ambulanti a bordo, vi sprofondava. Da quel momento per il mercato dei Tamburi iniziò un declino inesorabile, al netto dell’intervento della Magistratura e del contenzioso conseguente; un declino legato ad una serie di restrizioni di superfici e di possibili alternative temporanee mai prese in considerazione dall’Amministrazione comunale e, in particolare, per il succedersi negli anni a seguire di Assessori comunali poco inclini al dialogo e, ovviamente, alla concertazione con le Parti sociali. Da allora, nell’attesa che si completassero i lavori di riempimento della voragine e della messa in sicurezza dell’intera area mercatale, è stato un susseguirsi impressionante di abusivismo, di illegalità, di insicurezza, di degrado strutturale e, soprattutto, di abbandoni, al punto che si è ristretto ad appena un centinaio il numero degli operatori del commercio presenti settimanalmente. Oggi la delega alle Attività Produttive è stata trattenuta dal Sindaco Rinaldo Melucci e tale scelta può costituire, a nostro avviso, più credibile opportunità di dialogo e di corresponsabilità sociale per il ripristino della funzionalità e della legalità di un servizio di prossimità, che può e deve restituire appeal al Quartiere Tamburi, redditività agli operatori e convenienza ai cittadini-utenti. Come Felsa – Fivag Cisl abbiamo chiesto, per tali ragioni, al Sindaco di essere convocati con urgenza, con l’auspicio che siano recuperati, finalmente, i tanti ritardi fin qui accumulati. (di Pietro Berrettini, Segretario Generale Felsa Cisl Taranto Brindisi, e Giovanni Castellano, Coordinatore Fivag Cisl Taranto Brindisi)