Cronaca - Taranto: Ilva, presentate due offerte d'acquisto
(AGI). Ilva conferma: presentate due offerte vincolanti per l’azienda. In una nota l’Ilva fa sapere che “In data odierna i Commissari Straordinari di Ilva in Amministrazione Straordinaria Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba, presso lo studio notarile del Prof. Piergaetano Marchetti, alle 16 di oggi hanno aperto le buste ed iniziato l’esame delle offerte vincolanti per l’acquisizione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA che sono state presentate da AcciaItalia (cordata che fa capo al gruppo indiano di Jindal) e Am Investco Italy (cordata composta da Arcelor Mittal e Marcegaglia). Le offerte – si sottolinea – sono state trasmesse all’advisor finanziario della procedura di Amministrazione Straordinaria, Rothschild, per gli adempimenti connessi alla procedura”. Negli investimenti industriali annunciati da Arcelor Mittal e Marcegaglia per l’acquisizione dell’Ilva c’è anche il rifacimento dell’altoforno 5. Lo riporta l’agenzia AGI in un lancio della serata. È una novità degli ultimi giorni perchè Arcelor Mittal aveva escluso inizialmente di rifare l’altoforno 5, fermo da marzo 2015, il più grande d’Europa e con la maggiore capacità produttiva per lo stabilimento.Questo cambio sugli impianti insieme all’annuncio che Banca Intesa è disponibile ad entrare nel consorzio, c’è già una prima intesa con Arcelor Mittal e Marcegaglia, sono tra i punti essenziali dell’offerta avanzata oggi per l’Ilva.
“Intenzione di produrre 9,5 milioni di tonnellate di prodotti finiti”: si esplicita nell’offerta. Nella proposta industriale, la multinazionale dell’acciaio e il gruppo italiano trasformatore di acciaio parlano di “Accrescimento della produzione dai livelli attuali a 6 milioni di tonnellate all’anno entro il 2018 grazie ai tre altiforni attualmente in servizio, nel rispetto dello standard Aia”. E ancora “Massimizzazione della capacità di finitura, apportando all’Ilva fino a 4 milioni di tonnellate di lastre e coils laminati a caldo (Hrc)”. Viene poi espressa, prosegue il lancio di agenzia dell’AGI, la “intenzione di incrementare la produzione primaria di 8 milioni di tonnellate sul più lungo termine, con l’aggiunta di 2 milioni di lastre e coils laminati a caldo (Hrc)” con “impiego di nuove tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica, tra cui la cattura e l’utilizzo del carbonio e la produzione di acciaio a impatto ridotto”. I due gruppi rendono poi noti “investimenti di più di 2,3 miliardi di euro oltre al prezzo di acquisto”. Nel dettaglio, Arcelor Mittal e Marcegaglia annunciano: “Spese in conto capitale nel comparto ambientale superiori a 1,1 miliardi di euro, incluse le spese per bonifiche, al fine di conseguire performance ambientali ottimali in aree chiave, tra cui emissioni di aria e trattamento delle acque; spese in conto capitale in ambito industriale superiori a 1,2 miliardi di euro, tra cui spese in conto capitale per recuperare la ritardata manutenzione e consistente programma relativo alle spese in conto capitale per altiforni e impianti per la produzione di acciaio, come il rifacimento del rivestimento interno dell’altoforno n.5”. E ancora nella proposta si annuncia il “supporto di consistenti linee di credito disponibili pari a oltre 5 miliardi di euro”.
L’altra offerta è quella di AcciaItalia il cui socio di maggioranza è l’indiano Sajan Jindal. I dettagli di questa cordata non sono stati ancora resi noti ufficialmente ma già precedentemente annunciati qualche giorno fa. In un’intervista apparsa sul “Sole 24ore” Jindal ha affermato: “se ci aggiudicheremo l’Ilva sarà con il preridotto e altre soluzioni tecniche basate sul gas che faremo tornare blu il cielo e pulita l’aria di Taranto”.