Salvatore Campilongo: "Abbiamo vinto con il cuore..."
L'autostima è il fondamento della fiducia. Il Taranto ritrova parzialmente il sorriso, malgrado le tante contestazioni, e porta a casa una vittoria in zona Cesarini che fa respirare. L'esordio di Salvatore Campilongo non è stato dei più esaltanti, ma non si può chiedere di più a un tecnico che si è seduto da poco sulla panchina e con un materiale tecnico approssimativo. “Innanzitutto, ringrazio il tecnico del Gallipoli per la bella partita espressa, senza fare barricate – debutta l'allenatore -. Abbiamo regalato in difesa quattro o cinque palle gol, sbagliando diversi appoggi. L'avversario, però, non ci ha mai aggrediti con le ripartenze. È vero, abbiamo giocato male: questo non è il calcio che piace a me. Tuttavia partite come queste si vincono con il cuore, anche se non puoi sperare di ottenere il successo sempre in questo modo. Serve anche un po' di personalità. Questa potrebbe essere la gara della svolta: quando sono arrivato, la squadra era psicologicamente a pezzi. Ho chiesto ai ragazzi di essere sereni e tranquilli, di non vivere l'ambiente come una sfida mentale nei confronti della piazza. Avranno sempre il mio appoggio, sebbene quelli che scendono in campo sono loro. Li devo comunque ringraziare perché siamo riusciti a vincere anche in dieci uomini”.
Campilongo si sofferma anche sull'atteggiamento della tifoseria. “Il pubblico ha ragione quando dice che dobbiamo fare di più, ma è una cosa normale. Per arrivare più in alto è logico che serva maggiore impegno. E per farlo è naturale anche un intervento sul mercato, che al momento è chiuso. Non dobbiamo concentrarci sulla classifica perché sappiamo che siamo obbligati ad ottenere ogni domenica i tre punti. Non guardiamo gli avversari, bensì le nostre gambe, la nostra testa e il nostro calcio”.