Taranto, Lucchesi: ‘Primo nodo da sciogliere è l'allenatore’
‘Se entro un paio di giorni non torna, saremo costretti a esonerarlo’
(di Lorenzo Ruggieri) Si apre un nuovo ciclo in casa Taranto. Con le dimissioni di Massimo Giove, il club sarà nelle mani di Fabrizio Lucchesi, nuovo direttore generale dei rossoblù. Nel corso della conferenza stampa di presentazione presso lo stadio Iacovone, il dirigente ha illustrato i suoi programmi, affrontando temi come l'inutilizzabilità dello stadio, l'allenatore e il futuro della società: “Giove resterà come proprietario ma spetterà a me la gestione tecnica, sportiva e amministrativa. Sono stato chiamato per cercare di trasferire questa realtà d'impresa ad una nuova affinché ci sia continuità aziendale”, ha ammesso l'ex dirigente di Roma e Fiorentina.
Gli ionici, dunque, dovranno cercare di autofinanziarsi: “Per anni questa azienda ha speso più di quanto produceva, con rossi di esercizio coperti dai capitali della famiglia Giove. Stamattina sono stati pagati alcuni stipendi di giugno e il mio primo obiettivo sarà quello di traghettare la società verso una nuova proprietà. Per farlo, però, occorre portarla ad una condizione di appetibilità, per permetterle di vivere grazie a ciò che produce. Non sono portatore di nessun acquirente, sono un tecnico prestato a questa causa per ridare un'impostazione manageriale a questa azienda. Il mio onorario, infatti, sarà quello di ricevere un premio in caso di passaggio ad una nuova società”.
Piove sul bagnato in riva allo Ionio. Ai problemi societari e strutturali, infatti, si è aggiunta la malattia del tecnico Ezio Capuano: “Anche oggi ho corteggiato Eziolino per convincerlo a tornare ma non sta bene e spero che guarisca presto. Se non dovesse farlo sarò costretto a prendere un nuovo allenatore tra un giorno o due”, ha ammesso Lucchesi.
L'attenzione del nuovo dg si è poi spostata verso l'indisponibilità dello Iacovone, il quale causerebbe una perdita di circa “2 milioni e mezzo, dovuti all'assenza di biglietteria, abbonamenti e marketing. Tra un mese scadrà anche la concessione per l'utilizzo del campo di allenamento. Questo inciderà anche sulla costruzione della squadra. La trasferta di Benevento sarà un dramma sportivo ma lo affronteremo con ragazzi che non si sono nemmeno allenati. Mi auguro che questa situazione serva a ricompattare l'ambiente. La nostra società è attenzionata da imprenditori italiani ed esteri, ma finora il presidente Giove ha ricevuto solo qualche chiamata superficiale”.