Taranto escluso dalla C, Aps Taras: “Sollievo dopo anni di scempio”
Nell’ora più buia del calcio tarantino, il trust invita a fare tesoro degli errori del passato per costruire un futuro più solido

La decisione del Tribunale Federale Nazionale di escludere il Taranto FC 1927 dal campionato di Serie C è stata accolta con un sentimento misto di sollievo e rabbia dall’Aps Taras, che da tempo denunciava la gestione della società da parte di Massimo Giove.
“La fine del Taranto era segnata da tempo – si legge nel comunicato – a causa di una gestione scellerata che ha portato il club sull’orlo del baratro. Giove ha annunciato un disimpegno il 31 luglio scorso, ma senza mai realmente tradurlo in una cessione delle quote societarie. Abbiamo cercato alternative, ma ci siamo scontrati contro arroganza e autoreferenzialità”.
“Liberi da uno scempio, ma questa fine si poteva evitare”
Il trust sottolinea come la decisione della FIGC metta finalmente fine a quello che definisce “un inutile scempio”, con una squadra ridotta ai minimi termini e giovani calciatori usati come burattini per portare avanti un campionato che, secondo loro, non aveva più alcun senso.
Allo stesso tempo, però, c’è grande amarezza: “Questa fine si poteva e si doveva evitare. La città intera non è stata in grado nemmeno di immaginare una difesa del bene superiore rappresentato dalla categoria”.
Un monito per il futuro: “Serve un progetto solido”
Nell’ora più buia del calcio tarantino, il trust invita a fare tesoro degli errori del passato per costruire un futuro più solido: “Non possiamo più affidarci a capipopolo improvvisati, capaci di distruggere in poco tempo ciò che è stato faticosamente costruito. Taranto deve saper cogliere le poche occasioni che si presentano, come la costruzione del nuovo stadio.
Siamo certi che ora in molti si presenteranno promettendo miracoli e rapide risalite. Ma la vera rivoluzione, per questa città, sarebbe ripartire con un progetto serio e credibile, senza farsi incantare da promesse vuote. Affinché tutto questo non accada mai più”.
Il comunicato integrale
Sono parole che mai il trust avrebbe pensato di poter pronunciare, ma la decisione di poco fa del Tribunale Federale Nazionale di escludere il Taranto dal campionato di Serie C non può che essere accolta con sollievo.
Il destino del nostro club era segnato da tempo, frutto degli ultimi anni di scellerata gestione da parte di Massimo Giove e dei suoi sodali, che in ultimo il 31 luglio scorso ha pensato bene di annunciare un disimpegno mai tradotto in reale decisione di cedere le quote societarie. Il trust non ha mai smesso di cercare alternative credibili per la gestione della società, andandosi a infrangere costantemente contro l’arroganza e l'autoreferenzialità di Giove.
Abbiamo così dovuto assistere al vilipendio dei colori rossoblù, affidati a incolpevoli ragazzini usati come burattini per continuare il più possibile l’assurda pantomima del campionato in corso. Il sollievo deriva dunque dal liberarsi di questo inutile scempio.
Tuttavia, la rabbia è tanta. Questa fine si poteva e si doveva evitare, lavorando tutti insieme alla difesa del bene superiore rappresentato dalla categoria, cosa che la città intera non è stata in grado anche solo di immaginare.
Nell'ora più buia del calcio tarantino, l’unica speranza è che tutto quello che abbiamo vissuto serva da lezione per il futuro. Per non andare dietro a momentanei capipopolo in grado di bruciare in poco tempo quanto faticosamente conquistato in lunghe stagioni di agonia. Per essere in grado finalmente di sfruttare le rare occasioni che si presentano in riva ai due mari, come la costruzione in corso del nuovo stadio.
Siamo sicuri che in molti adesso si presenteranno al capezzale del morto, promettendo miracoli e funamboliche rapide risalite. L'auspicio è che per la ripartenza si scelga un progetto solido e credibile, piuttosto che ruffiano e scoppiettante nelle promesse. Da queste parti sarebbe davvero l’unica vera e grande rivoluzione. Affinché tutto questo non accada mai più.