Serie B: Stipendi in nero, Foggia Calcio deferito
Il club rischia un’ammenda tra i 200 e i 700mila euro e una penalizzazione per i diversi tesserati coinvolti
Non c'è pace per il Foggia calcio. La vicenda giudiziaria che ha portato all'arresto dell'ex socio Massimo Curci e del patron Fedele Sannella comporta strascichi anche in ambito sportivo. La Procura federale, infatti, ha ritenuto di non archiviare il caso relativo al pagamento di compensi in nero a diversi calciatori della società dauna nelle stagioni 2015/16 e 2016/17. Ora, dopo la scadenza dei termini per la presentazione di memorie difensive, il rischio concreto è il deferimento di società e tesserati.
LA RICHIESTA DI DEFERIMENTO. Con un comunicato a dir poco ermetico che contribuisce poco a fare chiarezza, il Foggia calcio ha reso noto “di aver ricevuto notifica di conclusione delle indagini da parte della Procura Federale” e ha comunicato “di aver dato mandato ai propri legali per difendere le proprie ragioni in tutte le sedi competenti”. In pratica, la società rossonera conferma la ricezione di avviso di conclusione indagini. Secondo il Codice di giustizia sportiva ora il Procuratore federale ha assegnato alla società rossonera un termine (non comunicato pubblicamente dalla società) per chiedere di essere sentiti o per presentare memorie. Successivamente se l'organo inquirente riterrà di dover confermare la propria intenzione emetterà il provvedimento di deferimento.
I COINVOLTI. Il Foggia calcio viene accusato di aver pagato compensi per un totale di 233.767 euro a 12 tesserati di cui 2 calciatori attualmente nella rosa del Foggia, Guarna e Floriano, 6 ex rossoneri: Vacca, Iemmello, Sarno, Chiricò, Empereur e Arcidiacono, gli allenatori De Zerbi e Possanzini e i procuratori di Guarna ed Empereur.
LE SANZIONI. Le sanzioni cui va incontro il Foggia per tale tipo di illecito sono previste dall'art. 8 del Codice di giustizia sportiva. Il processo sportivo dovrà chiarire se la norma violata è quella prevista al comma 2 (elusione della normativa federale in materia gestionale ed economica) o quella più grave del comma 6: “La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l'ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”.
GLI EFFETTI. In tale ultimo caso il Foggia rischia un’ammenda di un importo tra i 200 e i 700mila euro e la penalizzazione in classifica per un numero di punti su cui inciderà anche il fatto dei diversi tesserati coinvolti. Va aggiunto, inoltre, che l'art. 18 del Codice di giustizia sportiva specifica che nel caso in cui la penalizzazione in classifica sia inefficace nella stagione sportiva in corso “può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente”. In pratica, se l'eventuale penalizzazione in classifica non dovesse comportare per la società rossonera alcun effetto pratico in questa stagione, ad esempio causando la discesa in classifica in zona play out o retrocessione, la sanzione sarebbe applicata nel 2018/19. Ci sarebbe un male minore: posizionarsi in zona play off; in questo caso l'eventuale penalizzazione in classifica toglierebbe il diritto al Foggia di disputarli ma assicurerebbe ai rossoneri una salvezza tranquilla senza nessuno strascico per la prossima stagione. Un motivo in più per correre verso l'ottavo posto.
I TEMPI. A tutto questo va però aggiunta un'altra variabile, quella dei tempi: la giustizia sportiva è oggettivamente più veloce di quella ordinaria, ma - a sole otto giornate dalla fine della regular season e quindi prima di playoff e playout -, non vi è alcuna certezza che provvedimenti di condanna o 'assoluzione' vengano presi entro il termine del campionato. Nel dubbio, l'imperativo dei rossoneri resta uno: fare più punti possibile in questa stagione, per incidere in maniera pesante anche sull'inizio della prossima. (Da foggiacittaaperta.it)