Brindisi: Arresto del sindaco Consales, il video
Dal business dei rifiuti spunta la presunta tangente per il sindaco: 30mila euro per pagare a Equitalia debiti tributari e previdenziali maturati nella vita precedente, quella da giornalista e titolare di un'agenzia di comunicazione. A beneficiarne sarebbe stato proprio il primo cittadino di Brindisi, Mimmo Consales, che si era autosospeso dal Pd nel 2013 in virtù delle inchieste giudiziarie sul suo conto e che è stato arrestato all'alba insieme con altre due persone. C'è anche un indagato a piede libero.
Gli altri nomi nell'inchiesta. L'unico a finire in carcere è stato Luca Screti, imprenditore del settore dell' ecologia ambientale che dal Comune di Brindisi aveva ricevuto in appalto la gestione di un impianto di trattamento, in particolare il biostabilizzatore che avrebbe dovuto produrre anche cdr e che è stato sottoposto a sequestro (senza facoltà d'uso). C'è poi il suo capo ufficio amministrazione, Massimo Vergara, ai domiciliari. Libero invece un altro collaboratore, Marcello Caramuscio.
Le ipotesi di reato. Le accuse contestate a vario titolo raccontano di ipotesi corruttive per atti contrari ai doveri d'ufficio. Ma anche di frode in pubblica fornitura, truffa in danno dell'ente municipale e di gestione abusiva di una discarica per le inadempienze riscontrate. L'inchiesta è dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, ma è stata coordinata personalmente dal procuratore Marco Dinapoli: l'ha condotta la Digos di Brindisi. Tutto parte dalla News sas, l'agenzia di comunicazione le cui quote Consales aveva ceduto prima di candidarsi a sindaco.
I tre precedenti. Appena qualche giorno fa Consales era stato attaccato duramente dall'opposizione per avere assunto nel proprio staff il figlio di un consigliere comunale che col proprio voto, di fatto, aveva salvato la maggioranza in aula. E sono quattro i sindaci brindisini arrestati negli ultimi trent’anni. Il primo fu Bruno Carluccio, finito in manette nel 1984 per interesse privato, omissione di atti d’ufficio e peculato per distrazione. L’allora sindaco della Dc aveva fatto versare a favore della società di calcio Brindisi sport, che disputava il campionato di C2,161 milioni di lire per lavori di manutenzione eseguiti nello stadio comunale. Negli anni Novanta toccò a Giuseppe Marchionna, accusato di avere rilasciato una autorizzazione illecita per la spiaggia di Palm Beach e poi assolto con formula piena. Nel 2003 l’onda lunga di Tangentopoli travolse la giunta guidata dal sindaco Giovanni Antonino: l'intero esecutivo finì in manette con le accuse di corruzione e concussione. Da http://www.repubblica.it