Taranto, Aps Taras: ‘Basta con questo squallido teatrino’
Nota stampa del trust che detiene il 7% delle quote societarie
L’Aps Taras torna sulle complicate vicende del Taranto FC con un nuovo comunicato.
In queste ore convulse, il trust parla di “nuovo teatrino squallido, manifestando preoccupazione per l’improvviso dietro-front di Massimo Giove e un progetto sportivo che sta crollando: squadra e staff tecnico smantellati a pochi giorni dalla Coppa Italia, e voci di stipendi non pagati potrebbero portare a penalizzazioni. Taranto merita rispetto e non può restare ostaggio di capricci. Urge trovare nuovi acquirenti per rilanciare il club. È tempo di liberare il Taranto”.
Ecco il testo completo della nota:
È l’ennesimo squallido teatrino quello a cui siamo costretti ad assistere in queste ore convulse. A pochi giorni da una conferenza programmatica svolta in pompa magna, peraltro al di fuori dei confini della provincia, è bastata la notizia dell'indisponibilità dello Iacovone a partire dal 30 settembre per indurre il socio di maggioranza a un dietro-front improvviso.
Peccato che questa indisponibilità, che restituirà alla comunità uno stadio moderno e funzionale, fosse preventivabile sin dall’assegnazione dei Giochi del Mediterraneo alla nostra città, avvenuta nel lontano 2019.
Da allora, evidentemente, chi gestisce il club non si è mai veramente preoccupato di trovare soluzioni serie e credibili, preferendo scaricare ogni responsabilità su chiunque altro: sindaco, commissario per i Giochi, presidente della FIGC, presidente del CONI e finanche Ministro dello Sport.
Nelle ultime ore, successivamente all’espressione di volontà di disimpegno di Massimo Giove, stiamo assistendo al drammatico ridimensionamento del progetto sportivo del club, seguito dal rompete le righe anticipato del ritiro e dallo smantellamento della squadra e dello staff tecnico, a neanche dieci giorni dall'esordio ufficiale in Coppa Italia.
Come se non bastasse, non sono state smentite le indiscrezioni circa il mancato rispetto della scadenza per il pagamento degli stipendi fissata per ieri 1° agosto che, se confermate, significherebbero iniziare il campionato con una pesante penalizzazione in classifica (e chissà quante altre in corso d'opera).
Tutto ciò è assolutamente inaccettabile. Taranto, i tarantini, i tifosi del Taranto meritano rispetto e non possono rimanere ostaggio dei capricci del momento né di ricatti morali.
A questo punto, la ricerca di soggetti in grado di rilevare le quote di maggioranza e rilanciare il club, dandoci la sicurezza e il futuro che meritiamo, diventa un imperativo improrogabile per la sopravvivenza dei colori rossoblù. Ci aspettiamo dunque che l'annunciata exit-strategy del socio di maggioranza si traduca in un'immediata azione in tal senso. È ora di liberare il Taranto.