Viticoltura in Valle d'Itria, una study visit fra le cantine del Trento DOC
Si è svolta nei giorni scorsi la study visit in Trentino che visto protagonisti i viticoltori della Valle d’Itria. Una cinque giorni dedicata alle più prestigiose Cantine Trentine che hanno fatto della cooperazione la chiave di volta del successo nel mondo. Uno stimolo incessante a interrogarsi su cosa sia oggi la viticoltura in Valle d’Itria e su come immaginiamo il futuro vitivinicolo della nostra terra.Questa è la sintesi di una iniziativa realizzata dal GAL Valle d’Itria a valere sui fondi FEASR nell’ambito del PSR Puglia 2014/2020 Misura 1 sottomisura 1.3 che ha visto avvicendarsi numerosi relatori, titolari di realtà aziendali spesso molto differenti fra loro: dalla Cantina Mezzacorona, esempio di successo commerciale fuori dai confini europei alla Cantina Foradori che ha fatto della sostenibilità una vera e propria filosofia produttiva. Cinque le cantine visitate e numerosi i relatori incontrati: Luca Rigotti, Presidente del gruppo Cantine Mezzacorona, presidente nazionale del settore vino Alleanza Cooperative e presidente del gruppo vino europeo COPA – COGECA, Graziano Molon direttore del Consorzio Tutela Vini del Trentino, Enrico Zanoni presidente dell’Istituto Trento Doc, Lorenzo Cesconi, Presidente del Consorzio Vignaioli del Trentino e Lorenzo Lunelli delle Cantine Ferrari solo per citarne alcuni. “Potremmo spendere più di mille parole per spiegare ai nostri produttori i benefici del fare sistema, del mettersi a lavorare insieme per ottenere risultati importanti ma non sarebbe in alcun modo equiparabile a quanto realizzato in questi 5 giorni; come nei migliori processi di knowledge sharing, la study visit ha dato modo ai 29 partecipanti di confrontarsi con dirigenti e decisori delle importanti strategie commerciali del Trento DOC ma anche e soprattutto con i propri omologhi, con i piccoli produttori che incontrano ogni giorno le stesse criticità. Questo è stato un rilevante punto di forza di questo viaggio studio“ ha dichiarato il Presidente del GAL Giannicola D’Amico. Non è un caso che al termine delle giornate i partecipanti avviassero in maniera spontanea e appassionata dibattiti per discutere e condividere considerazioni su quanto stessero vivendo: la necessità di formazione dei viticoltori, l'assistenza tecnica, le possibili forme di collaborazione legate alla promozione commerciale dei marchi. “Si torna a casa con tanti interrogativi sapendo che solo insieme potremo trovare le risposte, con la volontà di avviare un dialogo che porti frutti concreti, che veda intorno allo stesso tavolo tanto i viticoltori quanto i decisori pubblici perché l'obiettivo che si intende raggiungere è ambizioso ma necessario” ha dichiarato uno dei partecipanti a conclusione della iniziativa. (CS)