Virtus Taranto, Cimino, ‘La società cresce sempre più con professionalità’
Cimino, tecnico dei portieri della Virtus Taranto, analizza il momento della scuola calcio, in un contesto ancora difficile da gestire per via della pandemia. Quanto è difficile mantenere il morale alto dei bambini in questo periodo pandemico durante gli allenamenti? “Non è assolutamente facile perché non esiste calcio senza partita, il calcio è esser gruppo, esultare abbracciarsi. Diciamo che loro, anche se piccoli, ci sorprendono come se realmente capiscono ciò che stiamo vivendo. Quindi si accontentano del presente pur di stare insieme e giocare”. Nonostante manchi la partita, si ritiene soddisfatto del percorso fatto sino a oggi? “Personalmente tanto. Il non avere tante partite ci assicura presenza continua.Per me che lavoro con i portieri da egoista, dico di esser soddisfatto. Stanno crescendo tanto dal punto di vista della tecnica e della posizione”. Come si trova nello staff della Virtus Taranto? Si ritiene soddisfatto del supporto della società? “Siamo una famiglia. La società cresce sempre più con professionalità e cerca di non far mancare nulla. Di certo il non poter disputare le partite non ci premia. Il non potersi confrontare non aiuta nemmeno noi, perché nelle partite non conta il risultato, ma i miglioramenti del gruppo e dei singoli”. La tipologia di allenamenti rispetto alla prima parte della stagione si è differenziata? “I miei bimbi apprendono facilmente. Sinceramente non vedo in nessuno di loro problematiche. Più passa il tempo e più mi spingo in esercizi già fatti con gente già collaudata nei campionati maggiori. A loro piace volare, piace seguire il mister. Hanno le caratteristiche giuste per diventare veri e propri numeri uno”. Quali obiettivi si pone come tecnico? “Amo il mio presente. Ho giocato per più di 15 anni, ho avuto per circa cinqueanni l’opportunità di allenare fino all'eccellenza. Ripeto, amo il mio presente.Il calcio è cambiato tanto, nulla è più come prima. I media e i social hanno rovinato tutto. Con i più piccoli hai possibilità di avere margini di miglioramento e le tue soddisfazioni. La gioventù di oggi pensa ad altro e tutto diventa difficile. I miei primi campi erano la Jonica e il Tamburi vecchio, oggi si lamentano anche ad andar giù sul sintetico”. (Comunicato stampa)